Nyoko, entusiasta, trascinò letteralmente Bettina fuori dall'albergo, in cerca di quella libreria.
La videro dall'altra parte della strada, appena dopo l'inizio di una stretto vicoletto.
L'insegna era alla buona, piccola, incisa con un curioso corsivo e la porta era di legno.
“Non mi sembra un granchè...” disse Bettina, ma un attimo dopo le due ragazze erano già all'interno.
Qui, dietro un ampio e consumato bancone, stava un ometto con occhiali cilindrici, baffetti e capelli corti brizzolati.
“Buongiorno a voi, fanciulle.” Salutandole.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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