Discussione: Il Giglio Verde
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Vecchio 30-08-2011, 21.56.48   #28
Melisendra
Cittadino di Camelot
 
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Registrazione: 27-02-2011
Residenza: Dai boschi nebbiosi
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Melisendra sarà presto famoso
L'aria fresca e salmastra mi pizzicava le guance, mentre ciocche ribelli sfuggivano dalla semplice acconciatura che li tratteneva.
Avevo indossato i vecchi abiti di una cameriera, che Giselle aveva trovato nella casa del mio defunto marito. Erano abiti semplici e la stoffa ruvida mi prudeva nei punti in cui si appoggiava alla pelle.
Avevamo stipato i miei abiti dentro a sacchi di iuta e tutti i preziosi di famiglia, salvati dall'avidità degli uomini, erano stati cuciti con estrema cura nella biancheria che indossavo. Mi ero dovuta disfare di alcuni beni della mia famiglia. A malincuore Marcien aveva venduto l'argenteria al mercato nero, poichè il denaro ci sarebbe servito per il viaggio.
Con noi recavamo viveri e generi di conforto.
Ero quasi certa che nessuno mi avrebbe riconosciuto, in fondo non ero nota negli ambienti fuori dalla corte. Vestita in quel modo potevo sembrare una semplice ragazza in viaggio con la sua famiglia verso l'Inghilterra.
Con le dita cercai la foglia d'edera che non abbandonava mai il mio petto e, appena le mie dita sfiorarono il freddo metallo, mi affrettai a celarla nuovamente tra le vesti, confortata.
Non avevo mai affrontato un viaggio per mare. Improvvisamente quella distesa d'acqua sferzata dai venti mi sembrò cupa e minacciosa. Rammentai i pomeriggi trascorsi in barca, nel laghetto del parco del Palazzo di Ostyen, insieme ai miei compagni di svago. Le dolci melodie dei trovatori e le fresche risate delle ragazze ci cullavano mentre scivolavamo pigramente sull'acqua. Amavo ascoltare i trovatori cantare e intrecciare versi in quel gioco meraviglioso che era l'amor cortese.
Il vociare dei pescatori mi fece tornare alla realtà.
Anuii alle parole di Marcien e mi incamminai verso il molo, affascinata dalle onde che si infrangevano contro gli scogli.
Scrutai l'orizzonte, quasi credendo di poter vedere al di là dello stretto, ma rassegnandomi all'ignoto che ci attendeva.
"Giselle, pensi che i parenti di mia madre potrebbero aiutarci? Tu l'hai conosciuta fanciulla, quando giunse a Animos... forse ti ha parlato della sua famiglia al di là del mare... dovremmo inviare una lettera per annunciare il nostro arrivo... ma a chi? Rimpiango di non essermi mai interessata ai polverosi libri di genealogia della nostra biblioteca..."
Mi incamminai con Giselle verso il battello in attesa, stringendo a me il mio fagotto.
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Ama, ragazza, ama follemente... e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente.
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