Lo osservavo, quel palazzo così austero e colmo di misfatti, quando udii una voce chiamarmi.
Mi voltai di scatto, e sorrisi appena.
Come si ricordasse del mio nome, proprio non riuscivo a spiegarmelo, ma mi faceva comunque piacere.
"Buongiorno professore.." lo salutai con un cordiale cenno del capo "Stavo andando in Università, ma sono in anticipo.." annuii "La accompagno volentieri..".
Grande, Occal, quando si dice il tempismo!
"Posso chiederle di che richiesta si tratta?" chiesi, incuriosita dalle parole del mio insegnante.
|