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Vecchio 14-11-2010, 10.40.08   #13
Uther
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Uther ha un'aura spettacolareUther ha un'aura spettacolare
Carissimi amici, poiché noto con un certo disappunto di essere stato, magari solo di sfuggita, oggetto di una discussione dai toni anche piuttosto accesi. ritengo mio dovere porre rimedio esprimendo il mio personale punto di vista. Mi scuso sin da ora se qualcuno se ne potrà avere a male ma, credetemi, non è mia intenzione sollevare ulteriori polemiche, anzi, spero di comporre (ove mai ve ne fosse ancora bisogno) eventuali focolai di incomprensione.
Ora, per amore di chiarezza (cosa che forse è mancata almeno in parte in questo topic), essendo l’amico Aleabr di origini toscane (come il suo accento tradisce già al primo monosillabo proferito), evidentemente va parafrasato (dopotutto al liceo ci hanno insegnato a parafrasare ben altri toscani, no?) Per cui Aleabr mi perdonerà se mi cimento in questo tentativo così come mi perdonerà se forse commetterò degli errori di interpretazione che, spero, vorrà correggere (dopotutto, contrariamente a un sonetto di Guittone d’Arezzo o a una lirica di Bonagiunta degli Orbicciani, non ho avuto il conforto di trovare note a piè di pagina nei suo post ).
Ebbene, quello che (secondo me) l’amico Aleabr voleva dire è che, essendo il sottoscritto un pò più maturo (anagraficamente parlando, s’intende!) dell’utente medio di questo forum, evidentemente ho avuto il vantaggio (si fa per dire…) di iniziare a raccogliere volumi del ciclo arturiano da più tempo rispetto alla maggior parte di voi. Visto che il mio primo testo arturiano l’ho comprato e letto (a occhio e croce) 23 anni fa, immagino che probabilmente all’epoca di quella mia lettura molti di voi o erano in fasce o vivevano solo nei sogni e nelle dolci attese dei loro futuri genitori. Così come, ipotizzo, molti di voi non avevano ancora imparato a leggere o, quantomeno, non avevano ancora iniziato a coltivare la passione per la lettura (almeno della letteratura arturiana, sia essa quella "impegnata" o quella di evasione) quando io ho raggiunto, grazie al mio primo contratto di lavoro, quell’indipendenza economica che mi permetteva di spendere i soldi per le mie passioni, fra cui quella bibliografica arturiana. Ora, essendo la bibliofilia (intesa nel più semplice e trasparente significato letterale del termine come amore per i libri) una sorta di malattia, nell’ultimo quarto di secolo ha raccolto molti testi del ciclo arturiano, in italiano, in inglese e un pochino (quando un testo non era disponibile nelle prime due lingue citate) nell’originale francese, oltre che innumerevoli saggi, alcuni illuminanti, altri buoni come zeppe per tavoli traballanti. Non solo, ma essendo io poco attento alla letteratura "arturiana" recente ma, al contrario, particolarmente attratto dall’Artù storico, barbaro, celtico, romanzo… diciamo dalle origini fino al XIV secolo (facendo una eccezione solo per il XV secolo inglese, visto che le isole britanniche hanno vissuto un medioevo un pò più lungo de nostro), la mia collezione si è via via arricchita di testi (talvolta) piuttosto vetusti. Pertanto, Aleabr ha supposto (non so se a torto o a ragione) che disponendo io di testi come il Roman de Tristan en prose, l’Y Gododdin, il Tristano usignolo o l’opera di Caradoc of Llancarfan così come di un pò di materiale dato alle stampe per l’ultima volta in Italia fra la fine del 1800 e l’inizio del 1900 e non più pubblicato, forse potevo contribuire, in maniera più "mirata" di altri utenti del forum, relativamente a questi titoli (e solo a questi titoli!) di altrimenti difficile reperibilità per la bibliografia ragionata a cui Aleabr sta lavorando alacremente da tanto tempo insieme a King Arthur. In altre parole (e, caro Aleabr ti prego di correggermi se ho interpretato male), il concetto che egli avrà pensato di trasmettere era che magari per i cicli di Bernard Cornwell o di Jack Whyte poteva contribuire probabilmente ciascun utente del forum (e l’aiuto sarebbe stato gradito da qualunque parte fosse arrivato) e, anzi, per la letteratura arturiana del XX secolo io sono un bel pò asino…, mentre per alcune opere, pubblicate in volumi ormai ammuffiti e riposti in qualche angolo ameno di casa mia, forse potevo essere di un qualche aiuto. Evidentemente questo aiuto era poco più che recuperare il testo da scaffali polverosi, leggerne autore e titolo originale, caratteristiche dell’edizione, anno di prima pubblicazione etc. e condividere con lui (e, in ultima analisi, con voi e con tutti gli utenti fedeli o gli ospiti occasionali del forum) queste informazioni.
Lungi da lui l’idea di pensare che io, lui o chiunque altro possa anche solo immaginare di recensire tutte le opere del ciclo arturiano, anche solo quelle (in numero sterminato!) pubblicate in Italia nel corso dei secoli. Quel lavoro a cui aspira Aleabr è un progetto ambizioso e lodevole ma, come in un vecchio film di Frank Capra, ha bisogno dell’aiuto di tutti, nella misura e nelle possibilità di ciascuno di noi. Un lavoro corale in cui chiunque possa contribuire con commenti personali, recensioni dei libri letti e integrazione di testi o informazioni, segnalazione e correzione di eventuali sviste circa la bibliografia la cui ossatura è stata preparata e portata avanti con tanta passione e competenza da Aleabr. Per ciascuna opera c’è già una discussione aperta? Bene, si linka a quella (come suggeriscono King Arthur e Lady Mordred nei loro consueti lucidi interventi); per quel dato testo, magari sconosciuto ai più, manca la discussione? Il proprietario di quel testo (chiunque egli sia) può, se vuole, aggiungere qualche riga di commento (una lista dei protagonisti di quell’avventura, una breve discussione del contenuto, etc.) in modo da dare anche agli altri la possibilità di capire se quell’opera può essere di qualche interesse (e magari cercarne una edizione sul mercato antiquario, o in una lingua diversa dall’italiano o, perché no? chiedendo in prestito la copia del suddetto volume al proprietario che fosse disponibile a tale scopo).
Pertanto, caro Aleabr, ti prego di confermarmi se ho ben interpretato le tue parole (naturalmente puoi tralasciare quella digressione sulla mia età… la riterrei cosa gradita )
Non mi pare, viceversa, di aver mai letto nelle parole di Aleabr, che pure prova stima e affetto (platonico!) per me, una sorta di "unzione" profetica. Non mi pare che mi abbia additato a luminare del forum (se l’ha fatto, a me sarà sfuggito… e lui avrà iniziato a consumare alcoolici in una misura che evidentemente il suo fisico non regge ). E questo semplicemente perché non sono affatto un esperto in materia arturiana ma un semplice appassionato (come, immagino, la maggior parte di voi). A riprova di quanto detto, lo stesso Aleabr potrà confermarvi che io, pur avendo accettato di offrirgli tutto l’aiuto possibile in questa impresa, insistetti sul fatto che questa bibliografia era "affar suo" (nel senso di una "sua" creatura) per cui non volevo neanche essere citato nel topic. Da buon toscano (e, quindi, "capatosta") ha fatto di testa sua e quel mio post precedente era il mio modo di rimproverarlo bonariamente.
Ciò che, invece, mi è un pò dispiaciuto è stato leggere battute ironiche da parte di persone, come Lady Mordred, che io stimo. Lady Mordred, di voi apprezzo l'erudizione, la curiosità (gran dote!) e l’entusiasmo che, forse in parte, vi proviene dall’età e a riprova della mia stima nei vostri confronti, avrete intuìto che seguo sempre con molta attenzione le vostre discussioni e i vostri spunti di riflessione tant’è che quando posso cerco di dare un contributo alla discussione (segno evidente del mio interesse e del fatto che riuscite spesso a stimolare la mia curiosità o la mia immaginazione, mi "istigate" a prendere in mano questo o quel saggio, a leggere quel testo ancora "vergine" o a rileggere quel brano evidentemente non letto in passato con la dovuta attenzione).
Cara Lady Mordred, da persona attenta e dalla natura artisticamente sensibile quale voi siete, sapete bene che le parole sono importanti, usiamole bene quando le persone a cui ci riferiamo potrebbero non essere nelle condizioni di ascoltarle. Per il resto, vi rinnovo la mia stima. Vorrei potervi dire "da grande vorrei essere come voi" ma temo che la freccia del tempo viaggi in una sola direzione Spero nondimeno che in futuro continuerete a trasmettermi, anche senza volerlo, un po’ di quell’entusiasmo che traspare da ogni vostro intervento.
Per quanto riguarda l’intervento di Sir Guiscard, invece, mi piacerebbe leggere, in una sua frase, un attestato di stima. Egli, infatti, dice:
Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard Visualizza messaggio
anzi ho notato opinioni e citazioni talvolta anche discutibili
Ora, dal dizionario Hoepli della lingua italiana, leggo la definizione di "discutibile":
"che può essere oggetto di discussione".
Ergo, se si riferiva ai miei post, lo prendo senz’altro come un complimento: evidentemente trova alcuni miei interventi e alcune mie citazioni come possibile oggetto di discussione (e non potrei desiderare altro visto che ci troviamo su un "forum di discussione"). Dove, beninteso, discutere una affermazione può significare anche confutarla! Se è così, vi ringrazio.
Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard Visualizza messaggio
e non certo in odore di Verità Assoluta
Caro amico, credo che essere depositari della “verità assoluta” sia quanto di più noioso possiamo sperare di ottenere per noi o per i nostri amici appassionati di Artù. Pensiamoci un attimo. Lady Mordred a cui fischieranno le orecchie e che, spero, mi perdonerà se la cito per il mio esempio, qualche tempo fa si domandava chi fosse la madre di Mordred. La sua simpatica curiosità ha stimolato l’interesse di alcuni di noi (me incluso!) per cui siamo andati a scomodare, in maniera corale, saggi, dizionari arturiani, testi gallesi, testi francesi etc. Siamo arrivati alla ragionevole confidenza che i genitori di questo personaggio tanto amato dalla nostra amica sarebbero Artù e Morgause (sebbene un minimo di dubbio ci sia rimasto soprattutto nsulla paternità e, tutto sommato, è meglio così…). Ma voi ci pensate se io o qualcun altro fossimo stati depositari della verità assoluta? Ecco, io, per esempio, aprivo un cassetto della mia scrivania e prendevo il certificato di nascita di Mordred:

AD 517, si certifica la nascita di Mordred da genitori Morgause e padre ignoto
data e firma dell’impiegato dell’anagrafe di Camelot (nonché mago di corte) Merlino.

E’ raccapricciante anche solo l’idea… Questo è un forum di discussione, in cui le persone discutono, si confrontano, portano prove o confutano tesi, in maniera amorevole o con toni accesi ma sempre, auspicalmente, con una condotta pacata e rispettosa. E, soprattutto, divertendosi.
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Originalmente inviato da Guisgard Visualizza messaggio
ambizione di farsi passare come un punto di riferimento per la bibliografia di stampo arturiano.
Non credo che persona alcuna, sana di mente, possa mai nutrire una simile ambizione. Neanche chi questi studi li persegue per professione, figuriamoci chi per campare fa tutt’altro
Basta solo imbattersi nella Arthurian Bibliography: Author Listing and Subject Index editi dalla D.S. Brewer in più volumi (e credo, ancora in corso di pubblicazione) per provare un brivido dietro la schiena.
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Originalmente inviato da Guisgard Visualizza messaggio
E sinceramente non credo ne abbia i numeri o i titoli.
Confermo, non ho né gli uni né gli altri. E neanche ci tengo ad averli. Dalla lettura (arturiana ma non solo), dai miei viaggi, dalla fotografia, dal calcetto con gli amici e dalla mia frequentazione di questo forum e dalle chiacchierate talvolta leggere talvolta stimolanti con le dame e gli amici cavalieri… voglio solo trarne ore di piacevole ristoro per lo spirito. Potrei chiedere di più?
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Originalmente inviato da Guisgard Visualizza messaggio
Un conto è elencare testi, tutt'altra cosa è commentarli ed esprimere un giudizio critico coerente.
Elencare titoli (o poco più) è quello che ritenevo di poter fare e di dover fare per venire incontro alla richiesta di Aleabr (non foss’altro che per ripagare la stima che egli ha mostrato nei miei confronti, in privato prima ancora che nel suo post che, evidentemente, si prestava a fraintendimenti).
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Originalmente inviato da Guisgard Visualizza messaggio
Questo ovviamente è il mio personalissimo pensiero.
E credetemi, caro amico, anche il mio…

In definitiva, cari signori, vorrei che non dimenticassimo mai che quando inseriamo la username e la password sulla home page di questo sito, di fatto entriamo a Camelot. Facciamolo sempre con il rispetto che il solo suono di questo nome, Camelot, merita. Camelot è un sogno! Questo ovviamente è il mio personalissimo pensiero. Quando entriamo nel forum, e ci raccontiamo cose leggére o recensiamo libri, ci diamo la buona notte o citiamo in maniera "erudita" testi come se fossimo i discepoli prediletti di Alan Lupack o gli eredi spirituali di Marion Zimmer Bradley, noi siamo bambini che giocano a ricoprire un ruolo che non è il loro se non nel breve attimo di quel sogno. Siamo bambini che giocano a difendere la patria o bambine che allevano amorevolmente una bambola di pezza. Ma in quel sogno, forse, impariamo a essere migliori.

"I must ride with my knights to defend what was, and the dream of what could be."
(Excalibur di John Boorman)

Buona domenica a tutti.
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The measure of a man stands or falls with what he leaves behind

Ultima modifica di Uther : 14-11-2010 alle ore 11.38.59.
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