Dopo quelle lacrime, Clio si preparò ed uscì per la città.
Le strade pullulavano di una svariata umanità tutta intenta a lavorare, correre, sfiorarsi senza quasi però badare all'umore ed allo stato d'animo di quella ragazza, che indifferente attraversava quella folla laboriosa.
Quasi come un corpo estraneo vagava tra voci, suoni e rumori vari che alle sue orecchie sembravano tutti uguali ed indefiniti.
E dopo aver comprato da mangiare, per ultimo, Clio imboccò il vicoletto che conduceva alla bottega dei rinomati Marzi.
Vi trovò un uomo di mezz'età, tutto intento a fare una decisa ramanzina al suo apprendista.
“Insomma...” disse l'uomo facendo volteggiare l'indice in aria “... come devo spiegartelo? Ogni lamina va battuta almeno duecento volte se vogliamo ottenere il giusto spessore. Come pensi di sovrapporre decine di lamine se non riesci ad ottenere uno spessore a stento percettibile?” Si accorse di Clio sulla porta. “Milady? Oh, che sorpresa!” Sorrise, mutando umore di colpo e congedando il suo apprendista con un ceno della mano. “Capitate in un giorno particolare, visto che abbiamo diversi nuovi articoli da mostrare.” Annuendo.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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