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Vecchio 12-01-2012, 19.16.29   #89
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Fyellon si sedette accanto a Talia.
“Questo posto è magico…” guardandosi intorno “… c’è tutto per essere felici… poesia, magia, natura… e i miei affetti più grandi…” sorrise alla ragazza “… in verità sono qui per parlare al maestro…” diventando di colpo serio “… anzi, voglio approfittare del fatto che il resto della ciurmaglia non ci sia!” Tornando a sorridere. “Anzi, ti prego, se ritornano, fa che non vengano a disturbarci… devo parlare da solo col maestro…” si alzò e si diresse verso la cappella.
E nella cappella trovò il maestro in preghiera.
“Non mi attendevo certo che uccidessi l’agnello grasso per me” avvicinandosi al vecchio cavaliere “ma almeno di trovarti ad attendermi si…”
“Come stai, figlio?” Alzandosi il maestro.
“Già, il nostro incontro merita almeno un abbraccio.”
E si astrinsero l’un l’altro.
“Ormai sei un valente cavaliere, tutti conoscono la tua fama e il tuo valore.” Sorridendo il maestro.
“Già, tutti mi apprezzano…” mormorò il cavaliere “… tutti tranne te… tu non l’hai mai fatto…”
“Sei, tra i tuoi fratelli, quello che ha raggiunto i più grandi trionfi…” fissandolo il vecchio cavaliere “… e probabilmente nessuno fra loro ti eguaglierà…”
“E nel tuo cuore?”
“Occupate tutti lo stesso posto.”
“Menti, maestro.” Fissandolo Fyellon. “Non hai amato nessuno come lui…”
“Quel nome non è stato più pronunciato…”
“Ma è rimasto sempre nel tuo cuore!” Gridò Fyellon. “Raccontami una parabola, maestro… l’ultima…”
“Il Figliol Prodigo?”
“Io ti ho servito come nessun altro…” in lacrime Fyellon “… ma tu non hai mai sacrificato un capretto per me e per i miei amici! Hai sempre e solo amato lui più di me e degli altri! E lui alla fine ti ha lasciato! Spero stia bruciando all’Inferno!”
Estrasse allora la spada.
“Maestro… sono qui per sfidarti… e per avere giustizia… combatti!”
“Non potrei mai battermi con uno di voi…” fece il maestro per poi inginocchiarsi davanti all’altare.
“Combatti!” Urlò Fyellon.
“Non è colpa tua…” disse il vecchio cavaliere “… il tuo fallimento di figlio e cavaliere è in realtà il mio…”
Fyellon lasciò cadere la spada e pianse.
Poi si avvicinò al maestro e gli baciò il capo.
“Non è giusto…” mormorò “… io sono il migliore…” e con gesto violento quanto deciso spezzò il collo al vecchio cavaliere.

Talia, intanto era ancora nel giardino.
I suoi fratelli non erano tornati.
Ma proprio in quel momento la giovane sentì come un mancamento.
Un sordo dolore, lacerante e straziante, al cuore.
Poi apparve Fyellon.
“Sorellina, devo andare…” avvicinandosi a lei “… il maestro è stanco, fa che nessuno lo disturbi…” le sorrise “… e ricorda, sei libera… non esiste nessun Dio che può rubarci la vita e la libertà… ricordalo sempre…” la baciò su una guancia e galoppò via.
Lasciando Talia con quell’inquieta e terribile sensazione di dolore.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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