"Cose da non credere... Certo che è assurdo dover aspettare di crepare per essere notati... E crepare in che modo, poi... Dio..." commentai distrattamente con Elv, leggendo la notizia della carneficina in periferia sullo schermo luminoso del computer.
Diciamo anche che c'erano tre categorie: quella sopracitata degli emarginati e reietti, quella di colori che vengono notati fin da quando nascono anche se solo respirano, i fighetti insomma e poi c'era la terza, la nostra.
Ossia quella di coloro che ambivano a passare inosservati.
Anche perchè, potevo assicurare che non fosse esattamente il massimo essere al centro dell'attenzione quando si faceva il nostro mestiere.
Sì insomma, non era mica un lavoro facile, quello dei ladri.
Era pesante, complesso, sempre a ragionare, scappare, guardarsi le spalle.
Ed anche impegnarsi a passare inosservati, sì.
Soprattutto quello.
Ma dopo un po' ci si abitua a, soprattutto se in compenso c'era il nostro lussuoso appartamento in centro.
Il duro lavoro veniva sempre ripagato, decisamente sì.
E poi, diciamocelo, senza il mio lavoro, anzi, il nostro, non avrei conosciuto Elv e potevamo considerarlo un'ottima ricompensa.
"Secondo te finiremo mai così, noi due?" chiesi quasi senza pensarci davvero, con tono distante.
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