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Vecchio 30-05-2014, 02.40.54   #2173
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
Registrazione: 04-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Accadde tutto all'improvviso.
Di guardia c'era andato Porturos, che però si era appisolato a causa del vino e dell'aria fresca della notte.
Le urla di Clio e poi la sua voce.
I suoi occhi, la sua espressione.
Fece poi il nome di Guisgard e qualcuno di loro cominciò a comprendere.
Arrivarono tutti, persino Astus e Mime.
Poi Clio si avvicinò a Dort e si stese accanto a lui.
Sulla soglia della stanza allora si fermarono Vortex e Borel.
Dort fece loro cenno di andare.
I due obbedirono.
“Calmati ora...” coprendola con le coperte Dort “... calmati, siamo soli... anzi, prova a rilassarti un po'...” le prese le mani “... stai tremando...” la guardò, per poi accarezzarle il capo “... sono qui ora... sono qui vicino a te... va tutto bene...”
Gli altri scesero al pianterreno e vi restarono.
“Ma cosa diamine è accaduto?” Chiese Vortex agli altri.
“Non l'hai capito?” Fissandolo Trastis.
“Perchè, voi si?” Incuriosito l'omone.
“L'avevo detto che quel tipo non mi piaceva...” passeggiando nervosamente Ertosis sulla staccionata “... l'avevo detto...”
“Ehi, aspettate un momento...” fece Vortex “... volete forse dire che quel tipo ci ha provato con lei?”
“Provato?” Ripetè Porturos. “Provare vuol dire tentare di capire se una donna ci sta o meno. Lui invece ha fatto altro. Molto altro.”
Vortex sgranò gli occhi.
“E siamo ancora qui?” Sbottò, per poi guardarsi intorno.
Corse allora verso la boscaglia.
“Se mi capita fra le mani...” con rabbia Porturos, fissando gli altri che erano rimasti con lui.
Vortex intanto, giunto nella boscaglia davanti alla locanda, cominciò a girare su stesso in cerca di Guisgard.
Poi udì dei rumori tra i cespugli.
E lo vide.
Il cavaliere se ne stava steso a fissare il cielo.
“Tu...” avvicinandosi Porturos, per poi afferrarlo per il bavero “... grandissimo bastardo...” e lo colpì con violenza, mandandolo contro un albero “... cane... serpe velenosa...” e lo colpì ancora, facendolo ruzzolare per terra.
Guisgard si alzò, tenendosi la bocca insanguinata.
“Avanti, vigliacco, ho appena iniziato...” con astio Vortex “... vieni qui e fatti rompere tutte le ossa...” lo prese di peso, lo colpì nuovamente e lo fece cadere pesantemente sul terreno “... ti senti accalorato, vero? Ora ti spengo io, grandissimo bastardo...” e si avvicinò al cavaliere per colpirlo di nuovo.
“Fermati!” All'improvviso Astus alle sue spalle, puntandogli la spada contro. “Colpiscilo ancora e giuro che ti infilzo!”
“Stanne fuori tu!” Urlò Vortex. “Stanne fuori o rompo la faccia anche a te!”
“Si, Astus...” alzandosi a fatica Guisgard “... ha ragione... stanne fuori...”
“Zitto tu!” Prendendolo a calci Vortex e buttandolo di nuovo a terra.
“Basta o ti mozzo una mano!” Intimò Astus.
Ma Vortex, senza ascoltarlo, prese di nuovo Guisgard e lo alzò come se fosse un sacco vuoto, pronto a colpirlo ancora.
“Ora basta, Vortex.” Disse Borel arrivando alle loro spalle. “Credo ne abbia avute abbastanza.”
“Ma se ho appena cominciato!” Urlò l'omone.
“Tra un po' neanche le sentirà più.” Mormorò Borel. “E' un miracolo che sia ancora cosciente.”
Vortex fissò il cavaliere e poi lo scaraventò a terra.
“Lascialo stare, non ne vale la pena.” Fece Borel. “Vieni, andiamo da lei.”
“Se domattina sarai ancora in questa città” con disprezzo Vortex a Guisgard “ti ucciderò. Rammentalo.”
“Io...” restando a terra il cavaliere “... io... non l'ho toccata...”
“Per questo sei ancora vivo.” Disse Vortex, per poi tornare alla locanda con Borel.
Astus allora si avvicinò al suo amico, per vedere come stava.
“Su, andiamo...” aiutandolo ad alzarsi “... riesci ad alzarti? Ti ci vuole un po' d'acqua sulla faccia, sei tutto lividi e tagli...” mettendogli il suo mantello arrotolato dietro la testa.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO

Ultima modifica di Guisgard : 30-05-2014 alle ore 02.58.19.
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