Visualizza messaggio singolo
Vecchio 19-05-2018, 23.05.56   #1772
Clio
Disattivato
 
L'avatar di Clio
Registrazione: 16-09-2012
Residenza: Mediolanvm
Messaggi: 8,176
Clio sarà presto famosoClio sarà presto famoso
La leggenda della Pieve di Monsperone

“Certo, mio signore, siete troppo buono con me...” Sussurro, in un sospiro doloroso.
Ascoltavo il mio signore parlare con la testa bassa.
Non l’avevo mai fatto, non l’avevo mai deluso prima di allora, in vent’anni.
Ero sempre stata fedele, efficiente, una macchina da guerra.
Stavolta no... stavolta avevo completamente dimenticato la missione, il mio posto, la mia stessa natura.
Ma quel che era peggio era il fatto che nemmeno mi importava.
Avevo deluso il mio signore ma la cosa non mi toccava, nè mi preoccupava.
Erano altre le cose che mi preoccupavano.
Altri i miei pensieri.
O meglio.. c’era un solo, unico pensiero che mi tormentava.
Un nome, il suo.
Aegos...
Com’era possibile una cosa del genere?
Come potevo io essere lì, davanti al mio signore infuriato e pensare ad altro?
Giorni fa avrei fatto qualunque cosa pur di arrivare a questo punto, il mio padrone mi chiamava a sè, mi voleva nella sua dimora, nel suo letto, nel suo abbraccio.
Ma ora, la cosa non mi importava più, non mi importava per niente.
Riuscivo a pensare solo a lui, ai suoi occhioni blu, al suo sorriso beffardo, al modo in cui mi aveva presa, a quelle parole di amore disperato e folle.
Com’era possibile?
Era accaduto senza che me ne accorgessi, e come avrei potuto, dopotutto?
Non avevo mai cercato l’amore, era solo una cosa da ragazzine sciocche a cui serve una scusa per concedersi qualche attimo di piacere.
A me non serve l’amore, non ho bisogno dell’amore... questo ho sempre pensato.
E poi, chi mai sarebbe stato così folle da innamorarsi di me?
Nemmeno esistevo in un certo qual modo.
Ero solo una metà, quella metà nascosta è subdola che tutti si portano dentro.
Io no, io sono qui, vivo, respiro.
Come vorrei essere vera, essere padrona della mia intera esistenza, senza doverla dividere con Clio.
Ecco, Clio, è lei quella fissata con l’amore, di lei ci si deve innamorare, mica di me.
Ma lui ama te...
E c’è una punta di orgoglio in quel pensiero, per non contare la fitta di emozione che mi attraversa tutta in quel momento.
Dove sei?
La verità è che mi manca... mi manca da morire.
In quel momento mi rendo conto che la sua mancanza mi provoca un disagio forte e intenso, mi manca l’aria, non riesco a pensare, a respirare.
Non è normale, non mi è mai successo prima.
Eppure è così, è vero, lo sento dentro di me.
La sua mancanza è come un buco, un vuoto che nulla riesce a riempire, e il dolore è reso ancora più fort dalla consapevolezza che non ho idea di dove sia, del fatto che non posso raggiungerlo.
È una sensazione strana, nuova, terribile, un dolore come non ne ho mai provati prima.
Sento il cuore stringersi in una morsa, il respiro farsi faticoso e tutto il mio essere immerso in quella sensazione terribile.
Dovevo fare qualcosa, si.. non potevo stare con le mani in mano.
Dovevo sapere...
Dovevo andare da lui...
Sapevo che forse era una follia ma.. valeva la pena tentare.
Non c’era niente che non avrei tentato per riportarlo da me.
Così, alzai lo sguardo sul mio padrone e dissi piano: “che ne è stato del mio servo?”.
Che ne è stato del mio Amore?
Con il cuore che batteva in petto a una velocità e con una forza che nemmeno credevo possibile.


Ultima modifica di Clio : 20-05-2018 alle ore 00.02.15.
Clio non è connesso