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Vecchio 29-09-2009, 13.28.35   #7
Hastatus77
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Hastatus77 è un glorioso fuoco di luceHastatus77 è un glorioso fuoco di luceHastatus77 è un glorioso fuoco di luceHastatus77 è un glorioso fuoco di luceHastatus77 è un glorioso fuoco di luce
Partirono il giorno seguente per raggiungere Luguvalium nel tardo pomeriggio. Pellinor e Bors li attendevano sugli spalti ed agitarono felici le mani in alto per attirare la loro attenzione. Lanval rispose alzando il pugno destro verso l’alto come a voler colpire l’aria, lanciando il suo grido di battaglia. Le sentinelle sugli spalti risposero subito al richiamo di colui che li aveva guidati alla vittoria. Un brivido gli corse dietro la schiena.
La regina, dalle sue stanze, udì il frastuono e tosto chiamò l’ancella affinché s’informasse cosa stesse accadendo. Tornò pochi battiti del cuore dopo.
"Mia signora, il giovane Gawain è tornato a corte ed il prode Lanval l’accompagna."
La donna si alzò di scatto e, fatto un cenno repentino alla serva, le ordinò di seguirla.
Nel frattempo, giunti nel cortile delle armi, i cavalli furono presi in consegna dallo stalliere che provvide a rinchiuderli in un recinto appena costruito per l’occasione.
"Diventerai un uomo ricco con la vendita di questi splendidi cavalli."
Sentenziò Bors
"Lo è già …" Continuò Gawain … "Dovresti vedere il castello che si è costruito, una vera reggia."
"Non l’ho costruito io, era vecchio e mal ridotto quando l’ho comprato" Si schermì Lanval.
Gawain gli batté una pacca sulla schiena "Guarda!" Disse indicando due soldati che si allenavano coi bastoni d’esercitazione. "Ti ricorda qualcosa?"
"Non vorrai finire ancora una volta nella polvere, cugino …"
"No, non io. Questa volta ti batterai con Bors, sono stanco di prendere botte, ma sono curioso di vedere come te la caverai con un vecchio orso come lui." Disse soppesando un’asta e lanciandola verso il vecchio guerriero che l’afferrò al volo facendola roteare abilmente tra le mani.
"Accetta la sfida giovane cucciolo, sono impaziente di saggiare la tua tanto decantata abilità sulla mia pelle … se riuscirai a colpirmi."
Lo scroscio di risa si diffuse nel cortile ora pieno di giovani dame ed altri cavalieri attirati dalla giocosa contesa.
"Come tu desideri, vecchio cavallo … come tu desideri."
Prese un lungo bastone e lo soppesò cautamente. Compiuti alcuni passi per allontanarsi dagli spettatori, lo fece roteare velocemente tra le mani. "Credo che questo vada bene. Quando vuoi, amico mio."
I due contendenti girarono in tondo scrutandosi negli occhi in cerca di un facile varco dove portare il primo colpo. Bors scattò improvvisamente il braccio in avanti facendo scorrere la lunga pertica sin quasi l’impugnatura lungo il palmo della mano, per poi piegarsi simultaneamente in basso cercando di spazzare le gambe dell’avversario che, intuita la lenta mossa, saltò facilmente l’ostacolo impugnando l’asta orizzontalmente con entrambe le mani per poi atterrare dietro le spalle dell’uomo.
"Dovrai fare di meglio per riuscire a sorprendermi." Le risa scoppiarono scroscianti dalle bocche degli spettatori innervosendo il grosso guerriero.
"Non siamo che all’inizio, ragazzo mio, vediamo cosa pensi di questo!" Saettò questa volta il bastone di punta verso il petto, Lanval si spostò sulla destra evitando ancora una volta l’impatto, ma non il gancio sinistro d’incontro dell’avversario. Indietreggiò vagamente stupito della botta ricevuta.
"Dai che ce la fai Bors, ho scommesso su di te questa volta!" Gawain osservava i due eccitato, movendo il busto come se stesse schivando egli stesso i colpi dei combattenti.
Bors pensò di approfittare del leggero intontimento di Lanval e caricò roteando il bastone cercando di colpire da tutte le direzioni, ma ogni tentativo s’infranse davanti l’esperta difesa del guerriero.
"Non sei stanco, vecchio? Non vuoi neanche un sorso d’acqua?"
"Che gli dei ti maledicano!"
"Attento a quel che dici, cavaliere … abbiamo un solo ed unico Dio in questa terra, bada che la tua blasfemia non giunga agli orecchi del Re."
Intimidito, l’uomo si voltò per vedere quanti potessero aver ascoltato le parole del giovane, ma nessuno parea averci fatto caso. Si rivoltò per riprendere la lotta giusto in tempo per ricevere un colpo potente come una mazzata tra il collo e la spalla. Bors si piegò urlante sulle ginocchia.
"Allora, ti arrendi?" Lo sovrastò Lanval.
Bors fece per alzarsi, ma Lanval, posta la pianta dello stivale sul petto dell’uomo, lo spinse fatidicamente all’indietro tra le risa generali.
Gawain lo aiutò a rialzarsi. "Ti sei fatto battere con un trucco."
"Io … "
"Stà zitto che è meglio …"
Invece che disperdersi, la piccola folla dilagò nel giardino ed ogni cavaliere prese a conversare con una dama. Lanvall si guardò intorno non molto a proprio agio, quindi, memore del suo amore, si tenne in disparte in attesa che Gawain lo accompagnasse nelle stanze che l’avrebbero ospitato fino al giorno successivo.
Si sedette su di una balla di fieno ed osservò con occhio critico i cavalli del Re, pensando a quali incroci avrebbero reso la razza più forte e combattiva. Perso in cotal pensieri, neppur s’avvide della dama che si apprestava a sedere al suo fianco.
"Mio caro e valoroso Lanvall, sembra gradiate più la compagnia delle bestie che la mia."
Il giovane si mostrò assai stupito di trovarsi accanto la Regina Ginevra che, afferratagli la mano, se la strinse forte sul nudo petto.
"Avete combattuto bene"
"Ho solo avuto fortuna, mia signora." Disse ritraendosi come se avesse toccato un ferro bollente.
"Cosa fate, cavaliere? Non avete alcunché da temere, giacché sappiate che da tempo avete un caro posto nel mio cuore."
"Pensavo che dopo il Re, il vostro campione Lancillotto fosse l’uomo più fortunato di questa terra, maestà. L’onore che ella mi fa è troppo grande per un rude domatore di cavalli qual io sono."
"Mi stupite … io vi dichiaro il mio amore e voi mi parlate di cavalli? Io, vi offro la mia amicizia ed il mio cuore e voi mi respingete parlandomi di messer Lancillotto?"
"Mia signora, levate dal volto la tenebra che or l’avvolge. Servo il mio signore da troppi e troppi anni perché possa pensare anche solo per un battito del cuore di mancargli di rispetto … ed io non l’amo, così come ella non ama me, per cui … "
Si alzò e, voltatele le spalle, sparì nelle scuderie.
Ginevra gli corse dietro e afferratolo con le unghie da un braccio, lo rimproverò aspramente "Mai ebbi umiliazione più grande. Dicono che i valletti del vostro castello siano particolarmente abili e succulenti, ma poco adatti ai vostri giochi d’amore pervertito … dicon bene quanti affermano che voi non bramiate donna alcuna, stupido uomo senza onore. Il mio Signore mal s’affida a maledetti come voi, ma presto aprirà gli occhi ,oooh se li aprirà e per voi, sarà solo rovina e dannazione."
Lasciò la presa strappandogli la tunica della camicia e, voltatasi un’ultima volta con sguardo di fuoco rovente, lo colpì in pieno viso con uno schiaffo.
"V’è più amore in un sasso che nel vostro cuore, miserabile donna infedele. Io amo, amo la più bella delle donne e voi, miserabile sgualdrina, non siete degna neppure di toccare il velo delle sue ancelle per quanto esse son delicate e pure."
Un nuovo schiaffo si apprestò a colpire il viso del giovane per essere, questa volta, bloccato a mezz’aria. "Mai più toccherete il mio viso, né con carezze, né con gli artigli del demonio."
La regina scoppiò in lacrime e si ritirò seguita dalle ancelle nei propri appartamenti.
Gawain si avvicinò all’amico. "Cos’è accaduto, cugino?"
"Nulla di troppo importante, la regina pensava d’aver trovato un nuovo “campione”, ma sbagliava."
"Ammiro la tua fedeltà, cugino, ma d’ora innanzi guardati le spalle, perché ella tramerà per il tuo male."
"Domattina tornerò a casa e lì non potrà accadermi nulla se non essere disarcionato dal “nero”."
Gawain rise, poi disse serio "Sempre deciso a non accompagnarci nel Powys?"
"Sì … amo Tristan come un fratello ma non entrerò nei giochi mortali di Re e regine."

(Continua...)
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"La Morte sorride a tutti... Un uomo non può fare altro che sorriderle di rimando..."


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