Come promesso.
Devo dire che me lo sto letteralmente divorando. Ieri sera pensavo di leggere una decina di pagine prima di coricarmi, ma onestamente non saprei dire che ora avrò fatto continuando a leggere e a leggere e a leggere, senza poter distogliere gli occhi dalla lettura.
Sicuramente è un ciclo di romanzi che sin da subito va a stuzzicare le mie due grandi passioni di una vita: la Romanità, di cui vado peraltro fiero, e la Cavalleria. Già il fatto che Whyte si cimenti nel meritorio compito di fondere queste due perle della storia vale sicuramente l'acquisto dei volumi.
Che dire poi del suo modo di scrivere fluente e accattivante, scevro da ogni pomposità retorica ma nondimeno carico di suggestione. Whyte mi ricorda Clavell, ed è il più grande complimento che potrei fargli.
Continuerò a leggere con grandissimo entusiasmo, mi sta prendendo. Peccato se in futuro non dovesse arrivare neanche uno sprazzo di magia qua e là, sarebbe stata la ciliegina sulla torta.
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Un Cavaliere è devoto al valore, il suo cuore conosce solo la virtù,
la sua spada difende i bisognosi, la sua forza sostiene i deboli,
le sue parole dicono solo verità, la sua ira si abbatte sui malvagi
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