Il Meridian Express divorava miglia su miglia, attraversando un territorio che andava mutando velocemente.
Alle boscose colline attraversate da fiumi, cominciò a mostrarsi una terra più montuosa ed aspra, intervallata da antichi castelli che dominavano piane e passi, da piccoli borghi addormentati e da austeri monasteri a guardia di inerpicati sentieri e remote alture.
Poi il paesaggio, pian piano, mutò ancora.
Sterminate distese di roccia e terra, racchiuse, come una corona, da cime alte ed invalicabili se non dal vento, cominciarono ad appropriarsi del paesaggio.
Chilometri e chilometri di nulla.
Di un silenzio avvolgente, ossessivo ed infinito.
Una terra in cui forse solo le bestie selvatiche potevano sopravvivere.
Un uomo sarebbe impazzito.
“Mamma...” disse un bambino tra le braccia di sua madre “... che posto è questo?”
“E' il deserto roccioso...” rispose uno dei passeggeri “... qui nessun uomo può viverci.”
“Allora non ci abita nessuno, signore?” Ancora il piccolo.
“Solo serpenti, scorpioni e legionari.” Mormorò l'uomo.
“Chi sono i legionari?” Domandò il bambino.
“Sono soldati...” fissandolo l'uomo “... soldati che proprio come i serpenti e gli scorpioni amano vivere da soli nel deserto...”
“Tra breve saremo ad Evangelia, signori.” Annunciò il capostazione.
Questo era l'ambiente che stava accogliendo il passaggio di Gwen e Dacey.