Altea posò il copione e si coricò.
Era ormai prossima la Mezzanotte e lei non impiegò molto ad addormentarsi.
Il tempio era immerso nella nebbia e tutto nella Foresta dei 7 Cippi appariva muto, incantato.
Poi il suono della campana e cominciò il canto dei monaci.
Apparve un giovane, dal viso pulito e gli occhi azzurri.
Si allenava nello spiazzo del tempio, poi si udì il verso di una civetta.
Ad un tratto la campana smise di suonare ed apparve una sagoma.
Era alta, bardata e accompagnata da infiniti pianti, grida e lamenti, come se provenisse dagli inferi più profondi.
Altea si svegliò di colpo.
Era ancora notte e l'immagine di quella figura infernale era fissa nella sua mente.