La freccia di Guisgard si conficcò alla base della testa di destra, e dopo il sibilo del dardo un ruggito di dolore squarciò l'aria.
Quel capo vagamente umanoide si dimenava a destra e a manca, contorcendosi per il dolore. Le altre due teste scattarono di colpo, una verso Dunmer che era lì davanti, l'altra verso Eldred.
Sir Dunmer scartò l'attacco della bestia e conficcò la sua daga su quell'imponente collo, caricando con l'altro braccio un fendente.
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"E cavalco via fra terre che roride e stanche ora piangon con me"
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