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Vecchio 23-01-2015, 03.03.47   #31
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Mie care dame, del Fiore Azzurro solo chi è riuscito a trovarlo e a coglierlo può conoscerne l'aspetto.
A noi non resta che cercarlo ancora.
Ma sappiamo che è così meraviglioso ed assoluto da concatenare ogni aspetto della vita.
E dal Fiore Azzurro, Simbolo di luce, riprenderà la nostra storia, sebbene l'inizio, come descrive quest'ultimo frammento che ho rubato per voi proprio dall'imminente Gdr, parla di oscurità...

“Se Sua Signoria non è morto nella Sala Grande, allora immagino che qualcuno lo ha portato là successivamente...” disse pensieroso il Priore.
“Qualcuno?” Ripetè il presbitero. “Come fate a dirlo?”
“Prima arrivando qui mi hanno condotto, credo fossero due servitori, attraverso il cortile” spiegò il Priore “e lì ho potuto notare qualcosa di strano.”
“Cosa?” Chiese il presbitero.
“Il terreno è fangoso, a causa della pioggia di ieri sera e di buona parte di stanotte...” fissandolo il Priore “... dunque, per occhi attenti, non è diverso da un libro... un libro da consultare, leggere ed interpretare...”
“Non comprendo...”
“Tracce.” Fece il Priore.
“Tracce?”
“Orme, per la precisione.” Annuì il Priore. “Orme lasciate impresse nel terreno. Naturalmente mischiate e confuse con altre... immagino di servi e soldati, dato che alcune erano più marcate di altre a causa delle armi indossate dai secondi presumo...”
“Parlate come se tra esse vi fossero...”
“Vi fossero quelle di un potenziale assassino?” Lo interruppe il Priore.
“A questo sembravate voler giungere...”
“Forse.” Pensieroso il Priore. “Ma sono solo supposizioni... dopotutto non bisogna mai complicare troppo le cose e dunque cominciare adesso con voli pindarici e teorie fantasiose non ci porterà a nulla...” mormorò “... ma è indubbio che alcune di quelle orme viste in cortile, adesso che siamo qui, in quella che a tutti sembra essere la sala del funesto evento, mi rendono alquanto turbato...”
“Perchè mai?” Incuriosito il presbitero.
“Perchè erano differenti...” rispose il Priore “... tra tutte le orme, infatti, non ho potuto non notare che alcune apparivano più leggere e meno fonde delle altre...”
“Leggere e meno fonde?”
“Già...”
“Come sarebbe a dire?” Sempre più stupito il presbitero.
“Forse sono state lasciate tempo addietro, si potrebbe pensare...”
“Si, credo anche io.” Annuì il presbitero.
“Ma questa circostanza è da scartare.” Sentenziò il Priore.
“Perchè?”
“Perchè ha piovuto” affermò il Priore “e dunque impronte anteriori a quelle dei servi e dei soldati lasciate in cortile poco fa sono state cancellate dall'acqua.”
“Potrebbero averle lasciate altre persone...” mormorò il presbitero “... magari i figli dei servitori o di qualcuno della corte. Ciò spiegherebbe il loro essere meno fonde.”
“Le orme sono di stamani, poco dopo l'alba.” Guardandolo il Priore. “Nessun bambino è sveglio a quell'ora.”
“Conoscete, vero, ciò che si racconta sui Taddei?” Fissandolo il presbitero.
“Si raccontano molte cose su di loro.”
“Mi riferisco alla storia della...”
“Il mio Abate” con un vago sorriso il Priore “soleva spesso ripetere ai nostri confratelli più giovani o anche solo ai più suggestionabili, quando li incaricava di occuparsi del vecchio cimitero del convento, che bisogna temere i vivi, non i morti.”
“Voi non siete di Capomazda e...”
“Fratello mio...” accennando ancora quel leggero sorriso il Priore “... come detto, bisogna evitare di ingarbugliare troppo le cose. Bisogna sempre partire dall'ipotesi più semplice e plausibile. E se scartata questa, allora si procede con altre possibilità.”
“Per voi qual'è l'ipotesi più semplice?”
“Forse che il cortile e questa sala sono collegati, riguardo la morte di Sua Signoria.”
“Ossia?”
“Potrebbe essere accaduto qualcosa nel cortile che abbia poi spinto Sua Signoria a rientrare e venire qui.”
“Come l'aver visto qualcuno?”
“Potrebbe essere.”
“E perchè venire qui da solo” fece il presbitero “invece che chiedere aiuto alle guardie o a qualche servitore?”
“Ecco, questo è uno dei punti morti di questa faccenda.” Osservò il Priore. “Punti che andranno chiariti.”
Ma in quel momento entrarono due individui.
Erano il capo della guardia e il Ciambellano.
“Dunque?” A quest'ultimo il Priore.
“Il cadavere è stato lavato ed esaminato.” Disse il Maggiordomo. “Nessuna ferita e nessun altro tipo di segno che faccia pensare a percosse o contusioni. Sua Signoria sembra morto... per incanto.”
“Insomma...” con tono basso il Priore “... morto come per castigo di Divino? Come i Primogeniti Egizi?”
“O forse...” bisbigliò il presbitero “... per intervento diabolico...”
Il Priore si voltò verso di lui.
“Come detto” sussurrò poi “comincerei da supposizioni più plausibili, senza scomodare il Cielo o l'Inferno.”
Il presbitero non proferì parola.
“Magari si tratta di veleno.” Aggiunse il Priore.
“Non ci sono sul cadavere segni di un veleno particolare.” Rivelò il Ciambellano.
“Molti veleni non lasciano tracce” replicò il Priore “e alcune sostanze poco conosciute sono capaci, se ben mescolate con i giusti elementi, di indurre ad una morte apparentemente naturale.”
“Non vi era nulla di naturale nell'espressione di Sua Signoria.” Intervenne il capo della guardia. “Io l'ho veduto. I suoi lineamenti erano contratti, deformati direi. Si, deformati al punto da non essere più riconoscibile il suo viso.”
“Alcuni veleni possono provocare simili alterazioni dei muscoli.” Ragionando il Priore.
“No, credetemi...” il militare scuotendo il capo “... ho visto molti cadaveri in vita mia. Gente morta nei modi più disperati. Anche uccisi da veleni sconosciuti a noi occidentali. Ma posso giurarvi che non ho mai visto nulla di simile... il suo volto... non lo dimenticherò mai... come se Sua Signoria avesse visto qualcosa di spaventoso... qualcosa di aberrante, capace di ucciderlo per la paura...”
“Sua Signoria non ha mai temuto nulla in vita sua.” Fece il Ciambellano. “Nulla a questo mondo poteva spaventarlo.”
“Allora” disse il presbitero “forse ciò che ha ucciso l'Arciduca non era di questo mondo...”


Fra tre giorni, se Dio vorrà, si apriranno i cancelli...
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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