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Vecchio 17-06-2014, 18.34.41   #9
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
“Si...” disse il locandiere ad Elisabeth “... messer Oxuid ha lasciato il cartello là fuori e poi ha dato anche a me l'incarico di dare informazioni. In verità non so poi molto. I suoi servitori hanno lasciato detto solo questo, ossia che il loro maestro, così lo chiamano, cercava una nuova assistente qui ad Amoros. Altro non so. Ma se siete davvero interessata allora posso condurvi io al primo piano, dove alloggia messer Oxuid.” E fece cenno ad Elisabeth di seguirlo.
Salite le scale si fermarono davanti alla stanza dove alloggiava il misterioso individuo ed il locandiere bussò.
“Cosa accade?” Aprendo la porta uno dei servitori di Oxuid.
“Madama qui è interessata al vostro annuncio...” rispose il locandiere.
Il servitore allora lanciò una rapida occhiata ad Elisabeth, squadrandola poi da capo a piedi.
“Entrate.” Disse alla donna, congedando il locandiere con un cenno del capo.
La fece poi sedere su una comoda panca.
“Messer Oxuid sarà da voi tra breve.” Spiegò il servitore.
E mentre attendeva, da una porta socchiusa Elisabeth udì qualcuno parlare.
“Hai diffuso la notizia?”
“Si, maestro.” Rispose il servitore.
“Ottimo. Del resto assistere ad una delle mie memorabili lezioni non è cosa assai frequente. Soprattutto in luoghi come questi, dove la superstizione e l'ignoranza immagino dominino sulla Ragione.”
“Si, maestro.” Annuì il servitore.
“Bene, fa passare questa mia potenziale assistente e vediamo quanto vale.”
Il servitore allora tornò da Elisabeth e la condusse nel piccolo vestibolo accanto.
Qui vi era ad attenderla un uomo dallo sguardo sicuro, l'espressione decisa e i tratti marcati come chi è abituato alla riflessione.
Aveva la testa rasata ed una leggera barba a dargli una certa area da intellettuale.
Stava seduto su una sedia, con in una mano un libro e nell'altra un bicchiere il cui contenuto emanava un deciso odore di vino liquoroso.
“Ebbe, presentatevi dunque...” disse ad Elisabeth “... raccontatemi tutto di voi e cosa vi spinge a voler lavorare con me.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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