Discussione: Ardea de'Taddei
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Vecchio 03-01-2017, 04.27.51   #413
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
"Felicità e grazia mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
e abiterò nella casa del Signore
per lunghissimi anni."

(Salmo 23)




Il bosco di Acerna.
Folto, verdeggiante e lussureggiante avvolgeva l'intera contrada arroccata attorno al suo antico maniero baronale.
Sferzata da un lieve e dolce vento che lambiva da Settentrione, Acerna pulsava armoniosa, ormai libera dal terribile tributo di orrore e morte a cui era stata sottoposta.
E appena fuori le mura, in una radura irregolare, circondata da pini, olmi, faggi, querce, ingentilita dal profumo di fiori di campo ed impreziosita dai frutti odorosi che come gemme oscillavano al tiepido Sole, dove un tempo sorgeva qualche nobile magione ed ora ridotta ad antichi e consumati muri ammantati di muschio ed eriche, alcune cortesi fanciulle trascorrevano il tempo sedute in cerchio ad attendere il vivace corso del meriggio.
La pioggia era cessata e l'umidità rendeva quel frammento di bosco intriso di un fascino ancestrale ed incantato.
Tuttavia il cielo era ancora per metà gonfio di alte e dense nuvole e la pioggia sembrava prossima a ripresentarsi.
L'aria però era fresca e odorosa di acqua piovana, rendendo il soggiorno di quelle fanciulle ameno e spensierato.
Tra esse però, quasi tutte divertite e frivole, vi era una dama che per bellezza e tristezza superava tutte le altre.
I corvini e lucenti capelli erano tenuti fermi da una spilla d'oro, lasciando così il bellissimo viso, di un bianco d'alabastro perfetto, libero di mostrare mestizia e solitudine.
Gli occhi, chiari e trasparenti, parevano spenti di quella luce che rende una donna atta ad ispirare cavalieri ed artisti.
“Tocca a voi, milady.” Disse una delle ancelle a Cramelide.
“Cosa?” Destandosi lei. “Oh, si... ma temo di aver perduto ancora...” sorridendo appena.
“Il gioco non vi ispira, milady?” Un'altra delle ancelle.
“Siete voi ad essere troppo abili, amiche mie.” Cramelide, per poi voltarsi sospirante a guardare il bosco.
Ed in quel momento trasalì.
Restò un lungo istante a fissare l'orizzonte boscoso, per poi alzarsi in piedi.
Le altre fanciulle seguirono così il suo sguardo e si accorsero di una nobile figura a cavallo ferma dove cominciava la boscaglia.
Cramelide prese allora a camminare verso la figura.
Prima piano, poi, tenendo con le mani il suo lungo abito, sempre più velocemente.
E correva verso quella nobile sagoma che era immobile a guardarla.
E correva felice di gioia, con un meraviglioso sorriso ad illuminarle il volto e perlate lacrime ad arrossirle gli occhi.
Il destriero nitrì forte ed il cavaliere smontò con agilità e grazia da esso.
Un attimo dopo lei lo raggiunse, terminando la sua commossa e felice corsa fra le braccia di lui.
Ardea e Cramelide restarono così, stretti l'uno all'altra, per momenti che parvero eterni, mentre le ancelle intonarono un gioioso canto di ringraziamento al Cielo.
Allora il cavaliere salì di nuovo in sella al forte destriero ed aiutò la sua dama a fare lo stesso.
E insieme cavalcarono verso il castello ducale, dove il duca Taddeo li attendeva.


Per Misericordia di Dio termina così l'epopea di Ardea de'Taddei.
La sua infanzia, l'adozione a figlio del duca, poi le sue colpe e le terribili Questioni.
Le astuzie di Biago, l'invulnerabilità di Parusia ed il sorriso ritrovato di Cramelide.
Tutto ora giace nella medesima leggenda, narrata dai bardi e racchiusa fra le mura del palazzo ducale di Capomazda per Volontà Divina.
Ma la Religiosità e l'eroismo di Ardea ed il suo Amore per Cramelide rivivono ancora oggi nelle imprese che da secoli i suoi successori compiono per dimostrare al Cielo ed a se stessi di essere degni del loro sangue e per mostrare agli uomini come la Fede, la Grazia e la Gloria di Dio abbiano reso eroica ed eterna questa nobile discendenza.


Fine

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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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