“Chissà...” disse Elv sulle labbra di Gwen “... forse sono solo un ladro che ruba versi per usarli poi come chiave ed aprire il tenebroso cuore della mia meravigliosa compagna...” baciandola con impeto, affondando le labbra su quelle di lei fino a farle schiudere, aprendosi così la strada in cui far scivolare la sua umida lingua ancora pulsante del sangue delle loro vittime e trovando ad accoglierla quella di lei.
Un bacio lungo quanto il crepuscolo infinito su quei boschi, fino a dissolvere il resto del giorno e chiamando a loro la cupa sera, buia e sinistra, perduta e sensuale.
Giunse così il tempo in cui andare.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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