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Vecchio 22-08-2017, 16.42.25   #33
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Un altro frammento rubato al nuovo scenario...

Il bianco corridoio era insonorizzato, quindi lontano da ogni frastuono o rumore esterno.
Il pubblico sbraitava, incitava, chiamava, osannava ma nulla giungeva in quel bianco corridoio.
Lui allora si abbottonò la biotuta, prese sotto braccio il casco e cominciò a percorrerlo tutto.
In fondo c'era la porta rossa, oltre la quale l'arena invadeva e travolgeva ogni cosa con la bestialità del suo fragore.
Attraversando quella porta si sarebbe passati dal silenzio più angosciante al caos più ossessivo.
Quella soglia divideva il mondo dei vivi da quello dei morti in un certo senso.
Prima di essa non c'erano telecamere, ne schermi.
Il solo posto in cui il controllo non poteva giungere.
La porta rossa era sempre più vicina ed attorno a lui echeggiavano solo i suoi passi.
Il vecchio inserviente apparve da una porticina laterale fischiettando.
Notò il pilota e gli sorrise, senza smettere di spazzare a terra.
“Un tempo” disse “sono stato un pilota come te... ero bravo... molto... ma questa carriera ha vita breve...” pulendo a terra “... basta una curva presa troppo stretta o appena larga... un propulsore al plasma che ti scoppia sul rettilineo... un cannone che si inceppa o un colpo troppo preciso di un tuo rivale... è tutto vero, sai? Quando sei sul punto di morire, quando credi di essere alla fine, quando la morte ti appare come il naturale e successivo passo... allora vedi davvero tutto... tutta la tua vita che ti scorre davanti come un dannato film...” si fermò e guardò il pilota “... vuoi sapere quando ho avuto più paura? Quando senti quel bip... lento e costante... ti penetra nelle orecchie, nella pelle, ti arriva in testa e fino dentro l'anima... lampeggia e suona... odio quel bip... lo sogno ancora oggi... ogni notte... il bip... il rumore del mirino di un avversario che ti blocca, che ti aggancia... allora sai che ti arriverà addosso una granata o un missile... e tu non puoi farci nulla se non correre... correre e correre ancora... mentre intorno a te la folla esulta, si diverte e scommette sulla tua vita...” riprese a pulire “... allora capisci... capisci davvero che la tua vita non vale nulla...”
Il pilota lo guardò senza dire nulla.
Spinse la porta e fu travolto dal chiasso della folla.
Voci e rumori indistinti.
Un mondo informe.
Camminò fin verso i box, mentre tutti osannavano il suo nome.
Chi lo incitava, chi lo fotografava, chi gli gridava di aver scommesso tutto sulla sua vittoria.
Qualche ragazza arrivò persino a spogliarsi, cercando di raggiungerlo ma fu bloccata dalla sicurezza.
I suoi occhi restarono di ghiaccio, fissi sull'arena sterminata davanti a lui e sui suoi cerchi, i famigerati gironi, cercando forse, oltre tutto quello, la risposta ad ogni sua inquietudine.
Il senso alla sua vita.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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