Altea proseguì fino a quando si ritrovò davanti ad una locanda.
Sull’insegna era raffigurata una civetta accanto alla Luna.
Dall’interno giungevano voci e risate.
Da una delle finestre era possibile vedere dentro e la variopinta umanità che animava quel luogo.
“Fate la carità, milady…” disse all’improvviso qualcuno “… fate la carità ad un figlio della sfortuna…” era un mendicante mutilato “… ho perso una gamba e l’occhio destro in guerra… ho servito la patria contro i suoi terribili nemici… ed ora sono povero e solo… fatemi la carità, milady…”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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