A quelle parole di Gwen, categoriche e sfiducianti, la porta della carrozza si aprì ed un secondo individuo arrivò davanti al portone.
Era giovane, moro, alto e di bell'aspetto.
Guardò con i suoi occhi neri nello spioncino, incrociando lo sguardo ambiguo ed enigmatico di Gwen.
“Perdonate, madama...” disse portandosi davanti al suo compagno “... la nostra insistenza non è scortesia, ma una supplica. Siamo forestieri giunti solo in questa tarda ora fra queste colline. I nostri cavalli sono stanchi, la carrozza è malmessa, mentre la strada è isolata e buia. Non chiediamo molto, anche solo una stalla per riposare insieme ai nostri cavalli andrà bene. Appena albeggerà ripartiremo. Siamo disposti anche a pagare se è necessario.” Fissandola.