Discussione: Flegeemerone
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Vecchio 04-10-2018, 00.38.45   #77
Destresya
Cittadino di Camelot
 
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Registrazione: 05-06-2018
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Destresya è sulla buona strada
La sera velata di primo autunno comincia a scurirsi, e io posso vedere il tramonto dai vetri dell'auto.
È un tramonto incantato, come dipinto da una mano d'autore, con colori pastello ora più nitidi e ora più sfumati, in una perfetta armonia.
Se un poeta lo dovesse descrivere userebbe parole capaci di far battere il cuore e fremere l'anima.
Ma io non sono un poeta, e sono arrivata.
La sbarra che si alza e l'addetto alla sicurezza che mi rivolge un cenno di saluto.
Il locale è ancora chiuso, per fortuna, perchè ho diverse cose da sbrigare prima di un'altra serata al Mistresya.
Il mio mondo, il mio regno, il mio scopo.
Erano anni ormai che avevamo scelto quel luogo dimenticato da Dio per il club, è la cosa migliore, molto spazio per parcheggiare, comodità di spostamento, la clientela che tiene all'anonimato non rischia di incontrare colleghi di lavoro finiti qui per caso.
Perchè nessuno finisce per caso al Mistresya.
Un altro addetto alla sicurezza mi apre la pesante porta che dà sull'interno del locale, e lo saluto con un cenno del capo prima di ritrovarmi nel locale completamente vuoto, eccezion fatta per le cameriere che già cominciano a preparare i tavoli.
L'atmosfera che si respira prima dell'apertura è quasi surreale, la musica così soffusa, i tavoli e i divanetti vuoti, il palco che sembra in attesa, il chiacchericcio sommesso delle ragazze nei camerini e quello spiccio delle cameriere che preparano tutto per la sera.
Quando il Mistresya aprirà le sue porte, però, sarà tutta un'altra cosa.
Qui non esistono limiti nè confini, qui ognuno può essere chi vuole davvero, dare libero sfogo alla natura più intima e nascosta del proprio essere.
Molti avventori decidono di mettere una maschera prima di abbandonarsi ai nostri piaceri, per essere liberi dalle convenzioni sociali e da tutte quelle catene che spesso ci rendono schiavi, come dei bei pappagallini in gabbia, che ripetono sempre la stessa frase.
Raggiungo il mio ufficio a grandi passi, non ho poi tutto questo tempo.
Mi faccio portare subito un caffè, di quelli che ti servono per affrontare una lunga nottata.
Ci sarà il tempo per bere qualcosa di più forte, ma non ora, sono la padrona di casa, e come tale devo essere sempre vigile su quanto accade nella mia dimora, specie considerando che è fatta di segreti sussurrati, perversione strisciante e disprezzo per le convenzioni.
È il mondo della notte, quando le anime inquiete prendono il sopravvento e tutto muta, in un ordine nuovo, oscuro, affascinante e ipnotico.

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Lei si innamorò, sopra ad un cespuglio di rose, e poi rispose... Sì!
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