"Frusciano i vini screziati d'aromi d'oriente nella Tavola di Legno,
mentre il martello del buon Falegname intarsia le sue Croci,
polvere e silenzio adombrano la dimora del Re d'Inverno,
cinghiali famelici gozzovigliato tra nauseabondi olezzi di perduta regalità
lontananze di Cavalleria affogano nella pozza di un Gradale
mentre i miei Pensieri si perdono nella speranza del Tuo Ritorno...
Oh mia Diletta, mia unica speme,
tu che mi invochi assapora oggi il sapore della mia Luce..."
Taliesin, il Bardo
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"Io mi dico è stato meglio lasciarci, che non esserci mai incontrati." (Giugno '73 - Faber)
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