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Vecchio 18-05-2018, 23.17.18   #1732
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Gwen aveva ripreso conoscenza, a differenza di Elv ed Ivan, ritrovandosi incatenata a quella sedia come gli altri due vampiri.
Ad un tratto udì dei passi.
Arrivò allora Nikolaj nella sala buia.
“Eccoci alla fine del viaggio, amica mia...” disse con un sorriso sadico “... poteva essere diverso, andare in un altro modo ma il Fato ha voluto così... ora uno di noi morirà... tu... insieme a questi due disgraziati... fra un momento aprirò le finestre e la luce del Sole entrerà... sai, avrei potuto usare i paletti, un Crocifisso o anche qualche goccia di Acqua Santa... ma poi ho voluto fosse la luce ad uccidervi... perchè? Perchè è più lento... perchè soffrirete... morire piano lascia il tempo di pensare... e forse tu dovevi pensare molti secoli fa... invece di mandarmi via... peccato...” ridendo.



“Saresti stata una politicante perfetta, cara sorella.” Disse il Maresciallo a Dacey. “Dietrologia e populismo fuoriuscivano dalle tue parole come il latte da un formaggio fresco.”
Fagianus sorrise.
“Io invece trovo molto giuste le parole di madama.” Intervenne il barone. “Niente affatto banali, anzi. Sembra che una ragazza abbia idee più chiare di voi, miei degni consiglieri.”
Il Maresciallo e Fagianus si scambiarono un'occhiata alquanto turbata.
“Essere amato e non temuto, odiato, rispettato.” Continuò Minsk. “Amare...” fissando Dacey “... la cosa più difficile al mondo... conquistare terre, imperi... ma conquistare il cuore di una donna... questo è davvero difficile...” bevendo “... brindiamo all'amore, amici miei... quello vero... egoistico... ossessionato... assoluto... immortale... l'amore senza regole, né limiti... all'amore.” Alzando il calice.
Anche il Maresciallo e Fagianus alzarono i loro per brindare.



Altea baciò quel cavaliere e poi guardò nei suoi occhi azzurri e profondi.
“Suvvia, ora si va a tavola.” Disse ridendo l'inopportuno custode. “Altrimenti si fredderà ed andrà a male.” Annuì il vecchio.
“Si, ho molta fame...” il cavaliere fissando Altea negli occhi e poi le sue labbra ancora calde "... nel corpo e nel cuore..."



Quella notte di passione continuò anche per tutta la mattinata, fino a portare i due amanti a perdersi in quell'amplesso profondo, travolgente, assoluto, in cui le grida di piacere di Lys si confusero e fusero nei gemiti liberatori di Aegos.
Tutto in unico abbraccio, in un solo respiro, in un'estasi meravigliosa e devastante.
Lei guardò gli occhi azzurri di lui farsi grandi, chiari, alterati dal piacere e da quell'esplosione che invase la bella padrona nel profondo.
Poi caddero entrambi stremati e sudati fra le lenzuola.
Fu qualcuno che bussò alla porta a svegliare Lys.
Lei allora si ritrovò sola nel letto.
Quel letto ancora caldo, ma ora vuoto per metà.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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