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Vecchio 10-06-2008, 14.42.54   #28
llamrei
Dama
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Aristocrazia e ceto mercantile

Nel XII-XIII secolo circa è il momento in cui si solidificano le monarchie europee. Con il sistema del "feudo oblato" si stabilisce una forma di accordo e subordinazione tra signore e re. Il feudo viene "consegnato" al re che lo restituisce al signore sotto forma di feudo riorganizzato. Significa che il signore/duca/conte ecc perde i poteri politici autonomi che aveva in precedenza e che ora invece vengono svolti dal re (ossia dai suoi uomini che operano per suo conto). Questa è una sottomissione al re e da qui nascono le "monarchie feudali". L'aristocrazia perde i suoi poteri autonomi ma li mantiene nei confronti dei contadini. Il ceto mercantile offre alla monarchia personale politico (ossia coloro che andranno a svolgere gli incarichi per conto del re come sopra descritto, uomini da adibire ad uso militare, ecc). Questo ceto riesce a rispondere alle richieste del mercato, richieste che gli aristocratici non riescono a coprire e a soddisfare.
(scusate questa lunga premessa ma mi sembrava giusto presentarvi la situazione per introdurre quanto segue )
Verso la fine del 1200 la cavalleria si chiude nel senso ereditario per proteggersi dai nuovi ceti che stanno prendendo piede: chi vuole diventare cavaliere deve essere figlio di un cavaliere. Questo è un interesse della classe cavalleresca ma anche dei sovrani. L'unico che può fare eccezione e che può fare cavaliere un non-figlio-di-cavaliere è il re.
Nessuna nobiltà come ceto non può non essere ereditaria. Il solo fatto di nascere in questo ceto ben specifico (nobiltà di diritto) significa avere già un diritto. Questo è il momento in cui la cavalleria diventà "nobiltà".

Ultima modifica di Hastatus77 : 15-06-2008 alle ore 12.47.17.
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