Rimasi ad ascoltare le parole, quasi beffarde, di Guxio. Di certo non trapelava molta stima verso di noi: ammettere di essere inferiore in forza e in intelligenza...gli causava, di certo, una certa stizza. Lo lasciai dire il discorso di rito e una volta terminato feci un passo avanti, rivolgendomi al re, e dissi:
"Signore. Lo avete detto voi stesso che la fama dei cavalieri di Camelot è quella di portare in alto il nome del coraggio oltre che ad essere valorosi. Elisabeth ed io non siamo di certo inferiori nè di forza nè di intelligenza e scaltrezza ai migliori cavalieri. Vi chiedo solo di accettare la nostra offerta di aiutarvi...e noi non vi deluderemo."
Lanciai un'occhiata al brutto Guxio e a lui mi rivolsi: "Cavaliere: ci temete cosi tanto da macchiare il nostro coraggio con parole discutibili? NOn vi sfido e non metterò alla prova il vostro di coraggio solo perchè non voglio farvi sfigurare davanti al vostro signore e perchè la mia spada serve a combattere un nemico piuttosto che disarcionarvi da cavallo. Ma badate: un giorno tutto questo avrà termine e allora sarete costretto ad accettare la mia sfida"
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