Lo fissai negli occhi, ma lui non disse niente.
Non disse nè fece niente.
Lo sapeva, sapeva che avevo ragione sulla schiava.
Per chi mi aveva preso, per una sprovveduta?
Povero idiota!
Venne di nuovo l'energumeno nero e mi riportò nella mia cella.
In quel momento mi parve anche bella.
E la solitudine non era poi così male.
A giudicare dai rumori stavamo partendo, alzandoci in volo.
Non è che avesso molto da fare, così mi stesi sul letto e cercai di dormire.
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Lei si innamorò, sopra ad un cespuglio di rose, e poi rispose... Sì!
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