L’armonica era uno strumento che, personalmente, amavo. Era rilassante, dolce e melodioso. Un vero peccato che l’uomo, in mia presenza, si fosse interrotto.
La mia espressione si paralizzò, quando il giovane disse di essere diretto al castello del marchese.
“Se posso, vi consiglio di stare attento… è un uomo un po’ strano.” pronunciai prima ancora di rispondere alla sua domanda, quesito che soddisfò mio fratello.
“Arrivederci.” accompagnai il saluto con un lieve inchino. Guardai il ragazzo andarsene in sella al suo cavallo, sperando in lui un’accoglienza più calorosa di quella che avevamo ricevuto noi.
“Poveretto, non lo invidio affatto.” dissi in direzione di Gret “Andiamo a casa?” domandai con voce leggera.
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