Il portone del castello fu aperto dai domestici e Miss vide entrare nel maniero un tipo dall'aspetto comune, quasi banale.
Si guardava intorno, come a scrutare il castello, per poi accorgersi di Miss.
“La signora Miss immagino...” disse con un inchino “... permettete che mi presenti... sono Chartesius... inventore, chimico, fisico, alchimista, tuttologo nonché genio assoluto. Al vostro servizio, milady.” Con tono buffo sebbene cercasse di darsi un'aria seria.
“Purtroppo non ne so molto, altezza.” Disse il soldato ad Altea. “Io sono solo un militare e queste cose riguardano i dotti, i sapienti, gli uomini di scienza. Posso dirvi che ad Afragolopolis tutti aspettano l'arrivo della cometa... soprattutto al palazzo reale.”
“Forse può aver a che fare con la guerra in corso?” Ismael.
“Credo di si.” Annuì il soldato.
“Si si, hai ragione...” disse turbata Aisha a Gwen “... ad un tratto mi sento angosciata... su, rimettiamoci in cammino.” Agitata.
“Sono d'accordo, andiamocene da qui.” Mery inquietata dalle parole di Gwen.
“Io andrò a chiamare i miei operai per farmi aiutare.” Mormorò il contadino. “Grazie di tutto, ragazze. Buon viaggio.”
“Si, credo tu abbia ragione...” disse Argent a Nyoko “... bisogna far luce su questo mistero... andrò io.” Deciso.
“Signore...” Butron “... voi siete l'erede al trono... se vi accadesse qualcosa? Non potete avventurarvi in questa faccenda tanto misteriosa... mandate qualcuno dei vostri soldati.”
“Ma se tre di loro sono spariti nel nulla!” Indispettito Argent. “Vogliamo perderne degli altri? E' compito mio andare!”