“Sto bene...” disse Guisgard a Clio “... sto bene, tranquilla...” sorridendole.
“Ora si...” fece Rossane “... ora sto bene anche io...”
E ad un tratto gli uomini del vescovo mostrarono inchini davanti al finto pittore, salutandolo come si fa con l'Arciduca.
Le luci nella sala si alzarono e la rappresentazione si concluse.
Era sera a Lortena e quelle candele quasi dissolsero la magia del racconto e i suoi avventurosi scenari.
“Miei signori, la storia, così come si conosce, si interrompe qui.” Disse il capo degli attori a quelli che avevano assistito. “Guisgard fece ritorno a Capomazda, dove venne proclamato Arciduca. E senza aver più bisogno di cercare e trovare il meraviglioso Fiore Azzurro.” Guardò il pubblico. “Ma è davvero così? Il Fiore Azzurro dunque ha solo lo scopo di garantire potere e dignità? Si può vivere senza di Esso?” Un inchino e poi, con il resto degli attori, uscì dalla scena che era stata allestita.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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