Nella Pubblica Agorà lastricata di tappeti di miele e spuma di mare, il ricordo di me giammai sazio dell'amata Elisabetta, si scaglia come meteora vagande nell'infinito cosmo dell'inconsistenza per ricordarmi che, tuttavia così come sempre, l'ombra di passo è sempre viva, sospesa tra il fiume d'argento dove gli antichi romani poggirono i loro calzari e le donne di un medioevo rinascimentale, ma soprattutto ancora viva...
Grazie per questo e molto altro.
Taliesin, il Bardo
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"Io mi dico è stato meglio lasciarci, che non esserci mai incontrati." (Giugno '73 - Faber)
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