Daizer fissava Elisabeth senza dire nulla.
“Ho visto che eri turbata...” disse infine “... inquieta, agitata... a tratti eri sfuggente... mi chiedevo cosa avessi... ma ora non mi importa... non mi interessa, poiché sei qui con me... e solo questo conta adesso...” le si avvicinò e la baciò con trasporto.
Un bacio lungo ed intenso.
Poi, all'improvviso, una luce abbagliante...
Il buio, poi la luce della stanza.
Il tecnico della Fum Soft sollevò il nastro virtuale che copriva gli occhi di Altea, facendola ritrovare nella camera dove tutto era iniziato.
“Bentornata.” Sorridendo con garbo l'addetta della Fum Soft ad Elisabeth. “Spero che il nostro gioco abbia soddisfatto le sue aspettative. Lei ha terminato le tredici ore di gioco, ma i suoi progressi nel gdr sono stati salvati e verranno inseriti nella versione definita del gioco.” Annuì. “Prima di andare devo chiederle di compilare un breve modulo in cui rispondere a veloci domande sulla sua esperienza ne I Pilastri di Afravalone. Naturalmente all'uscita una nostra segretaria le rilascerà il gioco da tavolo de I Pilastri di Afralone, adesivi e custodie per smartphone personalizzate con i marchi del gioco. Arrivederla e grazie ancora di aver scelto la Fum Soft.”