Discussione: Accadde quel giorno
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Vecchio 21-11-2017, 02.44.14   #27
Clio
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Clio sarà presto famosoClio sarà presto famoso
Vi fu un tempo, in cui gli uomini erano pronti a sacrificare se stessi, il proprio sangue, la propria carne per quello in cui credevano.
Un mondo di guerrieri, di combattenti, di eroi, di cavalieri.
Un mondo fatto di ideali, di ardore, passioni.
Un mondo che ormai, ahimè, vive unicamente in romanzi e racconti, in vecchi e ammuffiti trattati, nascosti in qualche scaffale polveroso nelle biblioteche cittadine.
Oggi tutto era diverso, il mondo e persino gli uomini.
Uomini che non erano nemmeno in grado di combattere, o di badare a se stessi senza l'aiuto della macchine.
Quelle macchine che da una parte erano il trionfo dell'intelletto umano, e dall'altra lo svilivano fino a fargli perdere coscienza di sé.
Non è questo che siamo... siamo molto di più.
Siamo fatti di carne e sangue, passione e cuore, idee e valori.
Siamo cavalieri, gladiatori, guerrieri e soldati.
Siamo uomini, siamo.. andri.
Oh sì, è vero, io sono una donna.
Eppure credete davvero che una donna non possa possedere l'andreia?
Poveri sciocchi...
Restai per un momento ad osservare quei segni sulla mia coscia, quei lividi, tagli, che mi fanno sentire così viva, che mi rendono me stessa oltre ogni giudizio.
La coprii con la calza scura, che alzai lentamente, con movimenti delicati e leggeri, per non romperla.
La fissai ai gancini mentre controllavo che tutto fosse a posto.
No, un occhio disattento non avrebbe visto nulla del mio segreto.
Non avrebbe visto la mia vera essenza sotto quella leggerissima stoffa.
Nessuno sapeva chi fossi davvero, nessuno che appartenesse a questa città, a questo tempo, a questo mondo, almeno.
Guardavo la città dall'alta vetrata e tutto mi sembrava tutto così lontano e indistinto, e insieme così chiaro, mentre finivo di vestirmi indossando gli alti stivali neri e l'abito del medesimo colore.
Sì, sembravo una di loro, ma uno sguardo attento non si lascerà ingannare dalle apparenze: sentivo ancora le parole proibite riecheggiare nella mente, come un mantra da portare con me, anche quel giorno.

«Avevo sognato un secolo di cavalieri forti e nobili, dominatori di sé prima che dominatori di altri. L'essere umano si è barricato dietro il proprio egoismo e il proprio piacere. La virtù ha abbandonato il suo canto naturale, l'aria è carica di tutti i rinnegamenti morali e spirituali. Noi usciremo da questo decadimento solo attraverso un'immensa rettificazione, reinsegnando agli uomini ad amare, a sacrificarsi, a vivere, a lottare e a morire per un ideale superiore. Contano soltanto la fede, la fiducia ardente, l'assenza completa di egoismo e di individualismo. Contano soltanto le qualità dell'anima, le sue vibrazioni, il dono totale, la volontà di tenere alto al di sopra di tutto un ideale nel disinteresse più assoluto. Giunge l'ora in cui per salvare il mondo vi sarà bisogno del pugno di eroi e di santi che faranno la riconquista. Respirare, riprendere a credere alla virtù, alla bellezza, alla bontà, a un amore, sentir danzare attorno a sé sulle onde mille altre vele gonfie di vento portate da uno stesso soffio verso la stessa chiamata. Quando il mare dorato vedrà affluire questo biancore la rivoluzione sarà in marcia levata sulle vette di questa flottiglia di anime!»

Sorrisi, un sorriso determinato e caldo guardava la città, ignara di tutto ciò che l'aspettava.
Ignara del destino che avevamo preparato per lei, per loro, per questo mondo corrotto.
Questo mondo in cui gli uomini non sapevano più nemmeno vivere senza le macchine, questo mondo senz'anima, né passione.
Oh, vedrete...
Ormai ero pronta, afferrai la borsa, mi sistemai il cappello sulla testa e mi diressi verso il mio appuntamento.
Era molto tempo ormai che collaboravo con quelli del Tecno Pancrazio, mi avevano chiamato tempo fa per una consulenza, e ora sembravano non poterne fare a meno.
Lodevole da parte loro questo cercare di emulare la gloria del passato, ma quello che ignorano e che ignoreranno sempre è che il Tecno Pancrazio non potrà mai essere alla pari del Pancrazio o della Gladiatura, un combattimento finto, in cui non si rischia niente non potrà mai competere con il supremo dono di se stessi.
Ma loro questo non lo capiranno mai.
Loro si sentono virtuosi, illuminati, moderni.
Come se "moderni" fosse un complimento...
Ma io glielo lascio credere, ascolto i loro dubbi, li consiglio, sviluppo strategie, idee, li informo sui colpi, sugli stili, sui tipi di combattimento.
Dopotutto mi pagano per farlo, no?
Sono una storica, infondo, spetta a me custodire il sapere del passato in quest'epoca così proiettata verso il futuro.
E scoprirete che prendo il mio lavoro, la mia missione molto, molto seriamente.
Ed eccola lì, l'Arena Fap, il centro pulsante di questo nuovo sport.
Scesi dall'auto e mi diressi verso gli uffici, dove mi stavano aspettando.
Guardai l'orologio, ero in perfetto orario.

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