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Vecchio 08-08-2012, 01.27.38   #3016
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Quel misterioso uomo restò a fissare Elisabeth per un lungo ed indecifrabile momento.
I suoi occhi sembrarono prendere fuoco, attenti e decisi com'erano a voler quasi penetrare nell'animo della maga e metterlo a nudo.
“Milady...” disse con un tono di voce leggero, quasi etereo “... un saggio una volta disse che esistono tre legami fondamentali a questo mondo... quello tra il padre ed il figlio, quello tra il maestro ed il suo allievo e quello, infine, tra il padrone ed il proprio servo...” prese due calici colmi di vino e ne offrì uno ad Elisabeth “... come vedete, dunque, non vi è poi molta differenza tra l'essere padre o padrone verso il proprio figlio o il proprio servo... il mondo è scandito da rigide gerarchie ed ogni cosa è retta da un proprio ordine... paradossalmente anche noi due, in questo momento, siamo uniti da un particolare legame... io sono possessore di questa torre e voi mia ospite... non trovate forse che anche in questo nostro rapporto, alla fine, siano irrisorie le differenze che potrebbero invece definirci padrone e serva?” Si abbandonò ad una lieve risata. “Ci sono tutte le caratteristiche per descriverci come tali... siete qui, nella mia dimora, sotto le mie leggi e le mie volontà... affascinante, vero?” Rise di nuovo. “Ma non temete, milady... nessuno vi tiene prigioniera e nessuno vi impone nulla. Siete libera di entrare ed uscire da questa torre. Alla fine, come vedete, siete una gradita ospite...” sorseggiò un po' di quel vino “... e dimenticate quella musica udita, milady... compreso colui che era impegnato a suonarla... immaginate sia stato un incubo... e null'altro...” posò il calice sulla tavola “... ho un discreto appetito... mi farete compagnia, spero...”
In quel momento entrò il servitore con diversi vassoi colmi di varie delizie culinarie.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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