Quel misterioso uomo restò a fissare Elisabeth per un lungo ed indecifrabile momento.
I suoi occhi sembrarono prendere fuoco, attenti e decisi com'erano a voler quasi penetrare nell'animo della maga e metterlo a nudo.
“Milady...” disse con un tono di voce leggero, quasi etereo “... un saggio una volta disse che esistono tre legami fondamentali a questo mondo... quello tra il padre ed il figlio, quello tra il maestro ed il suo allievo e quello, infine, tra il padrone ed il proprio servo...” prese due calici colmi di vino e ne offrì uno ad Elisabeth “... come vedete, dunque, non vi è poi molta differenza tra l'essere padre o padrone verso il proprio figlio o il proprio servo... il mondo è scandito da rigide gerarchie ed ogni cosa è retta da un proprio ordine... paradossalmente anche noi due, in questo momento, siamo uniti da un particolare legame... io sono possessore di questa torre e voi mia ospite... non trovate forse che anche in questo nostro rapporto, alla fine, siano irrisorie le differenze che potrebbero invece definirci padrone e serva?” Si abbandonò ad una lieve risata. “Ci sono tutte le caratteristiche per descriverci come tali... siete qui, nella mia dimora, sotto le mie leggi e le mie volontà... affascinante, vero?” Rise di nuovo. “Ma non temete, milady... nessuno vi tiene prigioniera e nessuno vi impone nulla. Siete libera di entrare ed uscire da questa torre. Alla fine, come vedete, siete una gradita ospite...” sorseggiò un po' di quel vino “... e dimenticate quella musica udita, milady... compreso colui che era impegnato a suonarla... immaginate sia stato un incubo... e null'altro...” posò il calice sulla tavola “... ho un discreto appetito... mi farete compagnia, spero...”
In quel momento entrò il servitore con diversi vassoi colmi di varie delizie culinarie.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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