Discussione: Versi in coro
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Vecchio 04-07-2011, 13.34.27   #35
Sir Aphelion
Bannato
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Sir Aphelion sarà presto famoso
Passeggiavo per questo giardino in solitudine, pensando alle cose di questo mondo e non solo. Quindi mi sono seduto tra gli alberi rigogliosi e le piante in piena fioritura a tentare di percepire i singoli olezzi che ne provenivano, con l'intento di dimorarvi appena qualche istante.
Il silenzio era quasi assoluto, né cavalieri né dame si udivano nei pressi, quando dolcemente e quasi passeggiando con il vento giunse una melodia soave e splendida quasi venisse da una fata, e tale infatti era: riconobbi la cetra così come solo lady Gonzaga suol imprimere alle note i suoi versi.
La melodia era inedita, ma ugualmente deliziosa come le precedenti. Resistetti alla tentazione di alzarmi e raggiungere la fanciulla, pur di non interromperla nel declamare i dolci versi. Ma quando terminarono le note e le parole, qual finisse un sogno, invero mi alzai di scatto per giungere proprio ad ella. In un angolo del giardino, indubbiamente tra i più incantati di Camelot, vi trovai solo la cetra e uno spartito con note e versi, lasciati evidentemente a chi volesse proseguir il lieto canto.

Dispiaciuto per la fine improvvisa, procedetti a camminare per i meandri del giardino, quando alle mie spalle d'improvviso udii un'allegra melodia di flauto, che cessò quando un nobile bardo e cavaliere annunciò versi di grande leggerezza e pregni delle tinte più luminescenti della poesia. Non poteva che trattarsi di Sir Emrys, e quando tornai all'angolo incantato del giardino per complimentarmi con egli, non vi trovai nessuno, solo un flauto oltre alla cetra, e lo spartito più completo di prima.

Quindi mi incamminai ulteriormente, stavolta intento ad uscire dal giardino. Inaspettatamente, alle mie spalle sentii una dolcissima melodia d'arpa. Rimasi incantato ad udirla, poi alle note si aggiunsero i versi, e mi affrettai a raggiungere codesta fanciulla che li pronunciava sì con timidezza, ma pur con grande fermezza. Si trattava di lady llamrei che, neanche a dirlo, era già svanita quando arrivai. Vidi l'arpa, un barattolo di yogurt vuoto, vidi lo spartito con le nuove note e le parole inedite, e il silenzio tutt'intorno. Solo piante in piena fioritura.

Prima di uscire definitivamente dal giardino, percepii un suono di lira, ed altri versi che arricchirono quelli precedenti. Sapendo che mai avrei raggiunto in tempo la fonte (trattavasi di lady Anne), attesi solo il cessar della melodia, e uscii, tornando alle incombenze cavalleresche di questo mondo, e non solo.

Di notte, vi confesso, miei cari bardi, sono tornato in giardino nell'assenza di luce e delle cromature di fiori e piante. Mi sono seduto sulla panchina ove giacciono i vostri strumenti, in attesa che li riprendiate.
Ebbene, tutto taceva intorno, e quasi pensai dovesse trattarsi di fate ed elfi a comporre tale opera, poiché nessuno di voi giunse mai alla mia vista. D'un tratto una leggera brezza condusse al mio udito una melodia che già avevo udito il giorno precedente, poi il vento da una parte diversa aggiunse una seconda melodia, alle quale si unirono le note della terza e della quarta.
I vostri componimenti, già splendidi singolarmente, si unirono in un'unica meravigliosa sinfonia, avreste dovuto udirla! Io ebbi la fortuna, nel buio della notte, ove il giardino tratterrà in eterno i vostri pensieri e li riproporrà fino al tramonto di tempi ancor lontani, e molto, molto oltre, all'udito di chi non era presente.
Vidi una sagoma fosca aggirarsi e sparire, e non saprò mai chi fu. Rimasi ancora un po' in silenzio, ed andai con l'auspicio di trovare all'indomani nuove note e nuovi versi.

Di notte, siatene certi, mi recherò nuovamente a sentire la sinfonia più completa.

Ultima modifica di Sir Aphelion : 04-07-2011 alle ore 13.45.30.
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