Ieri sera, ho terminato la lettura di questo bel romanzo, che purtroppo è abbastanza difficile reperire.
Devo dire che la prima parte del romanzo mi aveva deluso, perché l'ho trovata lenta e forse un po' noiosa, ma passato questo scoglio il romanzo cavalca un buon ritmo narrativo.
In questo romanzo, la storia si basa sulla teoria dell'Artù celtico, non propriamente un re, ma un Dux Bellorum, cioè un comandante di guerra.
I personaggi di Artù e Ginevra (chiamata Gwennifer), risultano un po'... strani... Artù, sembra quasi una persona "pazza"... forse però non è la parola corretta... sembra un bambolotto nelle mani degli dei... lui dice che continua ad essere guidato dagli dei e che ogni sua azione è guidata da loro... un "fanatico".
Ginevra, invece, a mio avviso, ne esce ancora peggio, non tanto per il tradimento nei confronti di Artù, che in un certo senso è motivato, come lei stessa confessa ad Artù... ma per altri atteggiamenti e azioni, che non vi anticipo, per non rovinare a nessuno la lettura del romanzo.
Ad ogni modo, nonostante ciò, colloco questo romanzo fra le migliori storie arturiane scritte da un'autore moderno.
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