Credo proprio che fino a quando non sarò riuscito a venderla mi toccherà viverci
Queste parole suonarono nella mia mente come una piccola speranza.
Speranza di salvezza, di liberazione.
"A questo punto, non resta che accogliere il nostro nuovo ospite, no?" mormorai ad Atanasia, con un leggero sorriso.
Schioccai nuovamente le dita e le torce di un vicino corridoio si accesero, illuminandolo fino in fondo.
Alla fine di esso, una porta, che si aprì cigolando, celava al suo interno una vecchia camera, sebbene fosse quella che la maga utilizzava per i suoi "ospiti", giust perché chiamarle cavie sarebbe suonato molto più inquietante, e di fianco una vasta sala da pranzo.
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