“I miei rispetti per la sua vedovanza, madama.” Disse De Goth ad Altea con un leggero ed elegante inchino. “Quanto al teatro sono però costretto a declinare il grazioso vostro inchino. Temo infatti che risulterei un pessimo accompagnatore, incapace di godermi una commedia persino di Aristofane o Molier ed indegnamente superbo al punto da rivedermi nelle tragedie di Eschilo, Pacuvio, Shakespeare e dell'Alfieri.”
“Vi siete sepolto qui...” la vecchia “... murato vivo fra queste decadenti mura.”
“Ormai sono più simile ad un morto che ad un vivo...” mormorò il nobile “... magari fossi invece già un fantasma... almeno potrei rivederla...” fissando il vuoto della stanza.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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