“Guardatevi intorno...” disse il bardo ad Altea “... la gente è sempre attratta dalle tragedie... prendete una vittima, la sfortuna, un eroe in grado di aiutarlo ed il gioco è fatto. Tutti sono accorsi qui per vedere quel poveretto sottratto all'abbraccio della morte. Ed a farlo sarà il vostro amico sir Fyellon, milady. Ma in voi noto sfiducia... forse non confidate molto nel valore di sir Fyellon?”
Proprio in quel momento Fyellon ritornò alla locanda.
Con lui vi erano anche i minatori.
Chiamò il comandante Gerprando e restò a parlare con lui per qualche istante.
Poi il militare uscì con i minatori per organizzare i lavori di scavo della montagna.
“Salute, milady.” Fece Fyellon avvicinandosi al tavolo di Altea. “Vedo che avete fatto amicizia.”
“Immagino voi siate sir Fyellon.” Alzandosi in piedi il bardo. “Io mi chiamo John Seth e sono un poeta. Vorrei mettere in versi questa vostra impresa.”
“Benissimo, mio buon poeta!” Esclamò Fyellon. “E' giusto che i posteri vengano informati di ciò che accade quaggiù!” Fissò Altea e le sorrise. “Avete ordinato già, milady? Io ho una fame da lupi! Siete dei nostri, messer Seth?”
“Con piacere, cavaliere!” Tornando a sedersi il bardo.
“Ehi, voi!” Disse Fyellon al locandiere. “Carne e vino!”
“Subito, milord!” Annuendo il locandiere.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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