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Vecchio 05-11-2019, 03.16.39   #500
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Chi fra le giocatrici risolverà per prima il suo enigma sarà la vincitrice del mistero della foresta dei canneti...


(GWEN)
Gwen seguì la voce del bambino e ad un tratto si ritrovò nella foresta, senza vedere più la casa della donna.
Notò però una sagoma.
Era una bambina che camminava sola nella nebbia che era scesa fra i canneti.
La guardò e con un sorriso enigmatico disse:

“Mi sono a questa avvicinato,
con apprensione e quanto ho tribolato.
Anche con gli esercizi e poi le parallele,
e col trapezio ho pure lavorato, non solo con quelle.”












(DESTRESYA)
Di lì a poco i 4 partirono alla volta della foresta dei canneti.
I 2 monaci indicarono il cammino da fare a Destresya ed a Best.
Proseguirono per tutta la mattina e buona parte del pomeriggio, intervallando il tragitto con brevi pause per riposarsi.
Verso il tramonto trovarono un buon punto in cui fermarsi, ossia presso un grosso tamarindo sulla sponda di un fiume.
Accesero un fuoco ed i monaci offrirono del riso come cena.
Dopo un pò riposarono, con il fuoco che rendeva piacevole la loro sosta.
Verso la notte però Destresya si svegliò di colpo.
Qualcosa attirò la sua attenzione e senza accorgersene si ritrovò sulla sponda del fiume, dove una vaga nebbia avvolgeva tutto.
Allora vide una figura.
Era una donna che voltandosi recitò queste parole:

“Per darsi delle arie è fatta apposta
ed in salita ammetto poi che si fa tosta.
Ma ritengo che aumentando di certo il passo
sarebbe veramente poi un gran bello spasso!”












(ALTEA)
Altea cercando la spada si ritrovò in mezzo ai canneti, in una parte sconosciuta della foresta, dove non c'era più la casa del fabbro.
All'improvviso fra i canneti notò qualcosa.
Era una vecchia che sembrava stesse recitando qualcosa, forse una poesia o qualcosa di simile.
Si voltò e sorrise in un modo che ad Altea fece impressione, dandole un senso di fastidio.
Poi la vecchia mormorò:

“Son brevi e ne ho fatto spesso,
però me ne ricordo ancora adesso.
Alcuni poi belli e altri no, lo ammetto,
pur se sono finiti tutti in un cassetto!”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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