Il frammento del Titurel, un insieme di 170 quartine ispirate al verso lungo del Nibelungenlied, si apre con la genealogia della famiglia del Graal, ma č soprattutto, nell´incontro di Sigune e Schionatulander e nella grande scena del "guinzaglio del bracco", il racconto delle gioie e degli affanni dell'amore, della sua onnipotenza, anche fatale. Ma chi vorrā condannarlo? "L'amore č ovunque, tranne che all'inferno". Ecco Schionatulander inseguire un misterioso bracco, che porta incastonata nel prezioso lunghissimo guinzaglio una storia d'amore. Lo spinge l'imperioso capriccio di Sigune, che ha iniziato a leggere la storia - solo se ritornerā con il guinzaglio, gli promette, sarā sua - e l'impresa gli costerā la vita. Nel narrare frantumato e iperbolico, come spinto dal ricordo, nella sintassi sconvolta Wolfram sembra muoversi ai confini della lingua, attraversando e lacerando gli stilemi del codice cortese. Su tutta la vicenda domina Sigune, nei suoi desideri e tremori, nel suo orgoglio di nobile dama, nelle sue incantevoli fantasie di fanciulla: "L'amore che cos'č? Č un lui? Puoi descrivermi l'amore? Č una lei? E se l´amore viene a me, posso fidarmi dell´amore? Posso custodirlo tra le bambole?... Sono capace di attirare l'amore?".
Chissā cosa avrebbe risposto in merito all'attanagliante ed arcano quesito che move il mondo e le stelle, sull'incompiuto finale, il buon Wolfram...?meditate gente...meditate...
Taliesin, il Bardo
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"Io mi dico č stato meglio lasciarci, che non esserci mai incontrati." (Giugno '73 - Faber)
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