Isolde, guardando Daniel, accennò solo un lieve sorriso, tradendo indifferenza e quasi una punta di fastidio.
“Salute a voi, messere.”
Nigros allora prese la parola:
“Maestà, ora chiedo di potermi ritirare. Devo ancora insegnare molto al mio nuovo apprendista.”
“Si, andate pure.” Fece la regina. “E siate un buon discepolo, giovane Daniel, così da non tradire la fiducia e la benevolenza che vi abbiamo mostrato.”
Nigros e Daniel, così, lasciarono la sala del trono.
Il medico condusse il giovane mago nel suo laboratorio.
E lì, attraverso una porta laterale, lo portò in una stanza molto più grande.
Armi di ogni genere e di ogni tradizione erano esposte, insieme a corazze, stoffe e drappi dai rari e spettacolari disegni.
Icone Sante erano ovunque e in fondo alla stanza faceva bella mostra un pesante sarcofago fatto di bronzo e ceramica smaltata.
Impressa su di esso stava l'immagine di una superba corazza.