La stanza era disordinata, con le pareti un tempo bianche ed oggi di un avorio opaco, scaldata da una piccola stufa e addensata dall'odore di sigaro.
Clio entrò, si mise sull'attenti, per poi attendere le parole del capitano.
Goz abbassò le cartine che stava leggendo e gettò uno sguardo sul bell'ufficiale dai capelli lunghi e biondi.
“Sono contento di rivedervi sana e salva...” disse il capitando fumando il suo sigaro “... sarebbe stato un peccato se vi avessero abbattuta. Si, un gran peccato.” Facendole l'occhiolino, per poi scoppiare a ridere. “Per ora sembra ci aspettino alcune ore di relativa tranquillità...” tornando a guardare la cartina “... ma io sento puzza di guai...” mettendo la mappa sulla scrivania e cerchiandone un punto preciso “... in questa zona dovrebbe esserci una fabbrica di motori...” indicando il punto segnato “... pare sia scoppiato uno sciopero... naturalmente è una faccenda che non ci riguarda, essendo quelli dei civili... ma questo genere di cose succedono sempre più spesso ultimamente e se si venisse a sapere che quegli operai sono armati... beh... nove su dieci chiamerebbero noi per ripulire la fabbrica... per ora potete andare... ma tenetevi pronta.” Congedandola con un cenno della mano.