Visualizza messaggio singolo
Vecchio 04-01-2009, 01.34.03   #4
Lancelot
Cittadino di Camelot
 
L'avatar di Lancelot
Registrazione: 02-01-2009
Residenza: Cavaliere di Fiori
Messaggi: 337
Lancelot sarà presto famosoLancelot sarà presto famoso
Vagando per la rete alla ricerca di informazioni su questo testo, mi sono imbattuto in una recensione che mi ha molto compito, e che vorrei con voi condividere:

Quando stabilimmo le leggi della Tavola Rotonda, ciascuno di noi giurò di onorarle e di vivere la propria vita nel nome dell’ideale. Giurammo di non tradire, e rinunciammo a noi stessi per vivere della causa. Lealtà, fedeltà, onore: in questo noi credemmo.
Eravamo destinati a vivere due vite. Nella prima, avremmo combattuto e costruito un regno.
Nella seconda, saremmo divenuti un sogno. In eterno, noi avremmo testimoniato l’ideale.
Abbiamo attraversato il tempo, costeggiato l’oscurità e l’infelicità delle epoche buie, sostenendo i pochi che ancora credevano; e siamo stati esempio per intere generazioni.
La nostra vita era stata maestra d’amicizia e d’amore; di cortesia e cavalleria, di redenzione, predestinazione e condanna. La nostra vita era stata una vita di battaglia, e di combattimento. Nessuno tra noi era perfetto; e fu proprio colui che avevamo eletto a nostro paladino a rivelarsi come il traditore. Ma era un altro momento. Avevamo dimenticato che solo restando uniti e solo sedendo, pari tra pari, alla Tavola Rotonda, avremmo potuto vincere, e vivere.
Non esistevano più nemici. Il regno era stato pacificato. D’un tratto ci accorgemmo d’essere uomini, e pensammo che ciò in cui avevamo creduto non aveva più ragione d’esistere. Che fosse terminata l’epoca della disuguaglianza e dell’ingiustizia. È proprio in quel momento che la pigrizia e la noia fanno germogliare l’indifferenza e l’abbandonismo.
Allora ci ritirammo nella realtà; e fu il principio della nostra fine.
Il sogno ci attendeva, e di sogno noi eravamo costituiti.
Quando tutto si stava sgretolando, il re insegnò che ad ognuno di noi era riservata una ricerca.
E così partimmo. Ancora una volta, saremmo stati cavalieri della Tavola Rotonda. Qualcuno di noi cadde vittima di incantesimi, e scomparve; streghe e fate comandavano allora gli elementi, e decidevano delle sorti degli esseri umani. Qualcuno decise di rappresentare la legge di Camelot per tutto il regno, e passò anni a difendere la nostra causa combattendo e testimoniando ciò in cui credevamo. Altri si dedicarono all’amore; pochi partirono alla ricerca del Graal. Uno solo, tra di loro, avrebbe trovato ciò che stavamo cercando. Il più puro, l’incarnazione perfetta dei nostri valori. Qualcuno potrebbe dire che non siamo mai esistiti. Quell’uomo sta mentendo, perché non accetta la possibilità che sia esistito un tempo in cui l’ideale dominava gli uomini, e si preferiva rinunciare a se stessi pur di essere ammessi alla Tavola.
Qualcuno vi dirà che allora era possibile immaginare Camelot, e stabilire delle leggi giuste per tutti. Noi sappiamo che quelle leggi sono ancora vive nel cuore degli uomini che sognano, e che Camelot in fondo non è scomparsa. Può tornare. Attende chi è pronto a consacrarsi all’ideale, a rinunciare a tutto, a testimoniare il sogno.
Qualcuno vi dirà che il più grande cavaliere della Tavola si rivelò un traditore. Certamente è vero, nessuno può negarlo: ma senza Giuda non esiste il Cristo. E sarà proprio il tradimento di Giuda a permettere agli uomini di capire che l’imperfezione è connaturata alla nostra specie; e che nostro compito è lottare per perfezionarci, combattere per essere migliori di noi stessi e per superare i nostri limiti, accettarci, infine, per quel che siamo diventati. Ma accettarsi non significa arrendersi. Nessuna resa è giusta, e nessuna resa è sensata.
Si combatte; e si cerca. Nessuna tregua, nessuna resa, nessuna diserzione.
Si disertano le leggi di uno stato ingiusto, e si disertano le società dei tiranni: dall’ideale e dal sogno non si può disertare, mai.
Qualcuno, infine, vi assicurerà che la nostra origine è nella letteratura, che nella letteratura moriremo. Che noi siamo una leggenda, e che le leggende sono argomento per i poeti.
Probabile.
Io però esisto, e ho sempre creduto.

fonte: lankelot.eu - letteratura e sogni
__________________
------------------------------
http://www.camelot-irc.org/forum/images-users/signaturepics/sigpic331_11.gif

Un Cavaliere è devoto al valore, il suo cuore conosce solo la virtù,
la sua spada difende i bisognosi, la sua forza sostiene i deboli,
le sue parole dicono solo verità, la sua ira si abbatte sui malvagi

~~~oOo~~~

Ultima modifica di Lancelot : 04-01-2009 alle ore 11.11.01.
Lancelot non è connesso   Rispondi citando