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Vecchio 08-06-2012, 09.36.01   #2346
Talia
Cittadino di Camelot
 
L'avatar di Talia
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
La voce della duchessa era secca e dura, i suoi movimenti sdegnosi e quasi infastiditi dalla mia presenza... eppure continuava a tenermi lì, a studiarmi ed a farmi tutte quelle domande... ed io non potevo non chiedermi perché. Non potevo smettere di domandarmi che cosa ci fosse in me che tanto la interessava...
Alle sue parole sospirai appena...
“Si...” sussurrai “Immagino...”
Esitai solo un attimo...
“Mi rendo conto che tutto in me, dal mio aspetto al mio abito, sia alquanto sconveniente, milady, e me ne dispiaccio...” soggiunsi poi, senza riuscire a trattenermi “Ma vedete... abbiamo fatto un lungo viaggio... e non certo in una comoda e confortevole carrozza, ma a cavallo, fermandoci in locande o beneficiando della generosità e dell’ospitalità di qualcuno. E dunque... beh, non mi sembra poi così strano che il mio abito, che un tempo era così bello, e forse io stessa, possa risultare ormai non molto presentabile: siamo entrambi stanchi, sgualciti ed impolverati!”
Tacqui per un istante... ed abbassai leggermente la testa...
“La vista l’ho perduta durante il viaggio... c’è stato un incidente un giorno ed io sono caduta da cavallo. Ma Guisgard... beh, lui si è preso cura di me, non lasciandomi mai sola, neanche per un attimo...” sospirai, poi ripresi “Si, siamo in due... e Guisgard...”

“Talia... finalmente!” esclamò il Maestro, vedendomi entrare nella cappella “Sei in ritardo!”
“Si...” mormorai distrattamente “Si, scusa!”
L’uomo mi studiò per un istante con una strana espressione, come se vedesse in me qualche cosa di diverso... di stano... qualche cosa che, però, non riusciva bene a cogliere interamente...
“E quella?” chiese ad un tratto, notando quella mela rossa e lucida che continuavo a rigirarmi tra le mani con aria sognante “Dove l’hai presa?”
“Oh...” sussultai, come colta in flagrante, e istintivamente nascosi la mela dietro la schiena “Io...”
Il Maestro mi osservava, stupito.
“In... in giardino!” dissi in fretta, mentre la mia mente tornava rapida a Guisgard, a quell’albero, al volo, al bacio...
Sorrisi... poi inspirai profondamente e, facendo scivolare quella mela nella tasca del mio abito, oltrepassai l’uomo e mi diressi verso l’altare...
“Andiamo!” dissi, troncando ogni altra domanda “Siamo in ritardo, Maestro!”


“Beh...” conclusi con un leggero sorriso, osservando per un istante quel lontano ricordo che era scivolato tra i miei pensieri “Beh, Guisgard... lui è molte cose!”
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** Talia **


"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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