Discussione: Enigmi a Camelot
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Vecchio 12-09-2019, 00.32.23   #4963
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Non sarai mai sola, ma sempre e solo l'eroina di ogni mio gioco ed ogni mia storia...

Li sentivo spesso gridare, ridere, correre e giocare in quel grande prato attorno al palazzone.
Talvolta mi fermavo per ascoltarli e capire i loro giochi, altre volte cercavo di scavalcare il muretto di conta ed aggrapparmi alle grate di ferro per vederli.
Scoprivo allora che non mi piacevano i loro giochi.
Me ne sarei di certo andato se non l'avessi vista.
Lei, la bambina dai capelli chiari, la più piccola del gruppo, quella a cui non facevano mai scegliere il ruolo durante i giochi.
Restavo a fissarla a lungo, mentre correva con quei bulli per tutta la mattinata e buona parte del pomeriggio.
Mi piaceva guardarla, perchè immaginavo i miei giochi e c'era sempre lei dentro.
Eppure non la conoscevo, poteva essere chiunque, una bambina come tante.
Ne conoscevo parecchie di bambine io, alcune molto belline, anche brave ad impersonare le eroine dei miei giochi.
Lei no, non la conoscevo, poteva essere chiunque, una come tante.
Eppure mi ritrovavo a pensarla, ad immaginarla nei miei giochi.
Un pomeriggio presi la mia maschera di Batman.
L'avrei indossata di nuovo, immaginando di svolazzare come un'ombra sui tetti ed i palazzi di Gotham City.
“Batman forse è folle...” dissi agli altri bambini intorno a me “... soffre di delirio di onnipotenza...”
“Che significa?” Mi chiese uno di loro.
“Che crede di essere l'unico a poter salvare il mondo.” Io.
“Allora sei proprio tu!” Ironica lei.
“Che scema sei...” fissandola “... forse ho sbagliato ad invitarti... saresti stata più a tuo agio con quei tuoi amici, no? Quelli che ti sceglievano sempre per il ruolo più brutto e non ti facevano sentire importante.”
“Sei proprio un cretino!” Lei. “Sei una brutta persona ed io... non ti parlo più, ecco!”
“Dai, devo dirti ancora che ruolo fare...”
“Che t'importa?” Con il broncio lei. “Anche l'ultimo ruolo mi sta bene! Tanto sono stupida e sfigata!”
“Nessuno vuol fare il cattivo, Guisgard!” Uno dei miei compagni.
“Lo so...” feci io “... vuol dire che immagineremo ci sia anche Joker...” mostrando loro un biglietto “... lui è un pazzo, ama gli enigmi ed il crimine... qui ho scritto un indovinello... se non lo risolveremo lui farà esplodere l'intera città di Gotham City.”
Tutti esultarono.
Il gioco era pronto.
Lei però non c'era più.
Era andata via.
Non so perchè ma la rincorsi.
Senza lei il gioco perdeva ogni scopo.
La rincorsi fino al palazzone con il giardino intorno.
Era il tramonto e i bambini erano tutti rincasati.
Lei stava per entrare.
“Talia...” la chiamai.
Lei si voltò di scatto.
“Bruce Wayne...” io avvicinandomi “... l'uomo che di notte indossa la maschera di Batman... è stato addestrato dalla Setta delle Ombre... comandata da Ras al Ghoul, il suo nemico e maestro... per raggiungere il suo castello Bruce deve seguire un sentiero segreto e trovare un... raro Fiore Azzurro... giunto al castello sarà addestrato e diventerà così Batman...” guardandola “... ma in quel castello non c'era solo la mia maschera... c'era anche Talia... la figlia di Ras al Ghoul... il grande Amore di Batman...”
“Io... io sono... Talia?” Lei a me.
Io sorrisi ed annuì.
Si, metterò stanotte la maschera di Batman, se tu vorrai essere Talia.
Avevo lasciato i miei compagni nel cortile, alle prese con l'indovinello di Joker che così recitava:

“Amo giocar a tutte le ore
a Mosca Cieca col mio amore!
Com'era bella, un sogno sembrava,
quando bendata appena mi sfiorava!
Quel gioco infondo lo rifaccio ancora,
ma adesso lei, povero me, mi ignora!”

E voi, dame e cavalieri di Camelot, sapete risolvere l'enigma di Joker?
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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