Discussione: Ardea de'Taddei
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Vecchio 03-01-2010, 23.54.53   #137
Guisgard
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ARDEA DE' TADDEI

LXXI

“Ho visto la donna più bella che sia mai nata.
Ella è il desiderio che ho espresso.”
(Le Geometriche, libro V)


Nella sala entrò un uomo di mezza età.
Si muoveva con fare guardingo tra i lussuosi arredi di quell’ambiente.
Scrutava con i suoi grandi occhi dilatati ogni angolo della sala.
Era magro ed indossava una giubba chiara e sgualcita, mentre dei larghi pantaloni consumati gli scendevano a stento fino alle caviglie.
Ai piedi calzava dei vecchi sandali allacciati dietro i talloni.
Quell’uomo sembrava alla ricerca di qualcosa.
Forse era stato attirato dalle voci all’interno della stanza, o forse stava solo perlustrando quel luogo.
Questo pensava Ardea.
Lo strano uomo intanto sembrava davvero alla ricerca di qualcosa, visto che continuava a scrutare con maniacale attenzione ogni parte della sala.
E all’improvviso, con rapido e silenzioso movimento, Ardea sbucò da una tenda ed immobilizzò quel curioso visitatore.
“Una parola o un grido” minacciò Ardea “ed il mio pugnale ti aprirà da orecchio a orecchio!”
“Folli!” Disse quell’uomo. “Siete solo due folli!”
E una grottesca risata deformò il suo volto.
“Zitto, maledetto!” Gli intimò Ardea.
“La vostra sorte è segnata!” Delirava quell’uomo. “La sorte di noi tutti è segnata!”
E continuava a ridere, quasi insensibile alle minacce di Ardea.
“Costui è pazzo!” Esclamò Biago.
“Si” rispose l’uomo, sgranando ancor di più i suoi stralunati occhi “e presto lo sarete anche voi.”
E riprese a ridere.
Ardea allora lo zittì portandogli una mano sulla bocca, mentre con l’altra gli teneva stretto il collo.
“Ridi ancora, maledetto” intimò Ardea “e ti spezzo il collo con un colpo solo!”
L’uomo tentò ancora di ridere, mentre si divincolava dalla morsa del cavaliere.
Ardea lo tenne stretto fino a quando, come se si fosse sfogato, sembrò calmarsi.
“Che il diavolo ti porti!” Esclamò Ardea. “Giuro che stavo per ucciderti davvero!”
L’uomo fece una curiosa smorfia.
Sembrava davvero aver esaurito la sua delirante agitazione.
“Chi sei e che posto è questo?” Chiese Ardea.
“Uccidimi” disse quell’uomo ancora ansimando per l’agitazione “e sarò finalmente libero!”
“Sei dunque prigioniero in questo palazzo?” Chiese Ardea.
“No” rispose quell’uomo “sono rinchiuso in una prigione ben più salda ed imprendibile di questa!”
Biago fece un cenno ad Ardea come a dire “costui è pazzo”.
“Chi sei?” Chiese ancora Ardea.
“Non lo so più…e forse non ha nessuna importanza…presto anche voi sarete apatici alla vita ed al vostro destino!”
“Comincio a credere che tu sia davvero folle!” Esclamò Ardea.
“Si” rispose l’uomo “folle! Non ho più né un cuore, né un anima! Non ho più nulla! Ciò che vedete è solo il fantasma di quel che fui io!”
“L’unica cosa che hai davvero smarrito” disse Ardea “è il senno!”
“Parlate così” disse l’uomo lasciato libero da Ardea “perché non l’avete veduta! Ma quando la vedrete…anche voi smarrirete l’intelletto e la lucidità. E con essi le vostre anime!”
“Di chi parli?” Chiese incuriosito Ardea.
“Della donna più bella e sensuale che sia mai nata!” Rispose quell’uomo, con gli occhi che tornavano a manifestare delirio e fanatismo.
“Che donna?” Chiese Ardea.
“L’unica donna che valga la pena amare!” Gridò l’uomo. “Anche solo per una notte! Anche solo per un istante!”
“Non strillare, maledetto!” Intervenne Biago preoccupato.
“Di quale donna parli?” Chiese con insistenza Ardea.
“Il mio tormento e la mia estasi!” Vaneggiò l’uomo.
“Insomma, dannato, di chi parli?” Chiese quasi con rabbia Ardea.
“Il solo nominarla” disse l’uomo con un folle ghigno “e udire il suo nome, anche se non l’hai mai veduta, ti rende eccitato e nervoso!”
“Questo è tutto suonato!” Sbottò Biago.
“Di chi parli, dimmelo!” Intimò Ardea.
“Parlo di lei…Alaida…la regina di Cardizia!”
E rise come il più fanatico dei visionari.
In quell’istante nella sala giunsero delle donne, abbigliate solo con dei veli trasparenti.
Recavano delle candele che bruciando diffondevano nell’aria un aromatico profumo.
Un momento dopo, Ardea e Biago caddero a terra senza conoscenza.


(Continua...)
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO

Ultima modifica di Guisgard : 05-01-2010 alle ore 00.05.13.
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