Monsieur De Gagliarden era un gentiluomo non troppo giovane e neanche troppo vecchio.
Di aspetto piacevole e dai modi cortesi, era ritenuto a ragione un libertino, nel senso più ampio e prossimo con cui possiamo immaginarlo noi oggi.
Essere un Don Giovanni ad Agnonone era forse quanto di più noioso ed avvilente possa rappresentare per un qualsiasi gentiluomo o nobile Afragolignonese.
L'uomo cacciatore o predatore, per adoperare un'espressione poco elegante ma efficace, si sarebbe stancato ben presto dell'indole delle donne Agnononesi.
La rivoluzione aveva portato ad una drastica e sconcertante caduta dei valori e dei principi che per secoli avevano reso le donne così affascinanti ed irraggiungibili.
L'apparire e l'avere le attenzioni dei maschi era tutto ciò a cui le femmine di questo paese sembravano ambire e ricambiavano offrendo poi, sovente, la loro merce più preziosa.
Gli editori non pubblicavano più romanzi d'avventura e d'amore, ma solo novelle dove si esaltava il sesso libero e la promiscuità.
Spesso non si faceva distinzione tra uomo e donna ed in nome della libertà dei costumi essere maschio o femmina cominciava ad essere relativo.
"Madame, ogni volta che ho il privilegio di essere al vostro cospetto comprendo cosa provò Marte nel vedere Venere nascente." Disse De Gagliarden a Gaynor baciandole la mano. "No mi stupisco voi siate la donna più corteggiata di Agnonone. Fortunato è vostro marito." Con un cavalleresco inchino.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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