I racconti del Bianco e del nero
"Moltiplicano le loro pene
quelli che corrono dietro a un dio straniero."
(Salmo 16)
Episodio I: Cacciatori di Atei
Era un vago pomeriggio d'Autunno, con le casette popolari nella periferia di Afragolopolis che si alzavano fredde e grigie, tutte intorno alle alte e cupe torrette del penitenziario di Atheus Asylum che silenzioso e spettrale si stagliava sul profilo gotico della città, contro un cielo di narcotiche ed enigmatiche nuvole alte e sottili, mentre nelle sporche strade periferiche, tra appartamenti ammassati gli uni sugli altri e scanditi numericamente dai gelidi condotti d'areazione ed aiuole usate come spartitraffico, grossi topi e gatti grassi si aggiravano fra la spazzatura agli angoli dei marciapiedi.
Dall'altra parte della strada c'era la carcassa arrugginita e tinta di pittura spray di una corvette dell'71, appoggiata sui mozzi delle ruote.
Era stata completamente saccheggiata e poi abbandonata come emblema e monumento di quei sobborghi metropolitani fatti di parcheggi, negozi di quinta categoria, campi giochi asfaltati e murales su ogni muro o serranda.
Le strade qui erano spettrali e maleodoranti di gas di scarico.
Oltre questo squallore urbano di asfalto, cemento e solitudine si vedeva il profilo nobile di Afragolopolis che sorgeva verso il cielo, con i suoi grattacieli alti e puliti che quasi toccavano le nuvole e dalle cui vetrate e finestre si riflettevano i riverberi del sole crepuscolare, in un cielo velato da inquiete nuvole.
Qui c'erano i migliori negozi, i Cinema più cari, le chiese più belle e le gallerie commerciali sempre affollate.
Ma era un altro mondo, fatto di vetro, di cristallo, di cemento e di plastica ma dai colori vivi, sgargianti, ideati per rendere gaie le giornate.
La squallida e perduta periferia serviva per rinchiudere l'Atheum Asylum, il famigerato penitenziario per crimini religiosi.
Il luogo più oscuro al mondo, l'anticamera dell'Inferno in Terra, dove oltre al dono della Fede i dannati che ne infestavano i gironi non conoscevano più neanche i diritti fondamentali di ogni uomo.
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