Ragazzi, ho completato la lettura... per me è fantastico.
Come molti di voi ben sanno, io prediligo i romanzi del ciclo arturiano che non sfruttano il lato fantasy e che quindi sono più legati a quello che potrebbe essere stata la realtà storica.. beh, con questo romanzo, Pierluigi coglie le mie aspettative.. e non scherzo, quando vi dico, che colloco questo testo sul podio dei miei romanzi arturiani preferiti.
La mia recensione è la seguente:
Pierluigi Curcio, fa sua l'ipotesi avanzata dallo storico Kemp Malone, e sostenuta dalla Prof.ssa Linda Malcor e dal Prof. Scott Littleton, i quali identificano l'Artù storico nella figura di Lucius Artorius Castus, e fa scaturire dalla sua penna, questo fantastico romanzo che ci riporta agli avvenimenti salienti che hanno caratterizzato la storia romana della seconda metà del II secolo d.C., e nei quali si svolgono gli eventi di questo ufficiale di cavalleria romano. Con lui, attraverseremo i vasti territori dell'impero, vivremo i suoi contrasti interni, assisteremo alla nascita della famosa cavalleria arturiana, e conosceremo molti dei personaggi che compongono il ciclo bretone… fino all'epilogo finale, che ci strapperà una lacrima, ma allo stesso tempo, ci farà intravedere una luce di speranza per il futuro.
Il libro, è ricco di dettagli e note, che denotano un profondo lavoro di ricerca, per rendere il testo il più vicino possibile alla realtà. Il risultato, è un romanzo, che personalmente, può competere con i testi dei più famosi autori contemporanei, che si sono cimentati nella letteratura arturiana, quali Jack Whyte, Bernard Cornwell e Marion Zimmer Bradley.
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